Forma di Governo: Repubblica parlamentare
Superficie: 301 336 kmq
Popolazione: 59 464 644 ab. (cens. 2011)
Densità: 197,34 ab./kmq
Coordinate: lat. 47° - 35° N; long. 6° - 18° E
Capitale: Roma 2 663 666 ab. (2011)
Unità monetaria: euro (100 centesimi)
Indice di sviluppo umano: 0,874 (24° posto)
Presidente della Repubblica: Giorgio Napolitano, eletto il 10-V-2006
Presidente del Consiglio: Mario Monti (indip.), dal 16-XI-2011
Parlamento: seggi in base alle elezioni del 13/14-IV-2008: Camera: Popolo della Libertà, 273; Partito Democratico, 218; Lega Nord Padania, 60; Unione di Centro, 35; Italia dei Valori, 28; Gruppo misto, 16. Senato: Popolo della Libertà, 146; Partito Democratico, 119; Lega Nord Padania, 26; Italia dei Valori, 14; UDC, SVP e autonomie, 11; Gruppo misto, 6
Internet: www.istat.it (Istituto Nazionale di Statistica)
Membro di Consiglio d'Europa, EBRD, NATO, OCSE, ONU, OSCE, UE, e WTO

Italia

Italia, Repubblica Italiana
Informazioni utili

Sigla automobilistica I
Prefisso telefonico internazionale 0039
Documenti d’ingresso Carta d'identità o Passaporto
Vaccinazioni richieste nessuna
Tensione elettrica (Volt) 230
Patente di guida italiana
Corsia di guida destra
Codice internet .it

Ora GMT  +1
Ora legale  +2

Temperatura media annua (°C) Roma 15,6; Firenze 14,6; Genova 15,6; Milano 12,5; Napoli 15,5; Palermo 18,6; Venezia 12,8
Temperatura media gennaio/luglio(°C) Roma 7,5/24,5; Firenze 6/24; Genova 8/24; Milano 1,5/23,5; Napoli 8/23,5; Palermo 12,5/25,5; Venezia 2,5/23
Precipitazioni annue (mm) Roma 830; Firenze 910; Genova 1075; Milano 995; Napoli 1015; Palermo 604; Venezia 840
Giorni di pioggia Roma 81; Firenze 92; Genova 80; Milano 89; Napoli 132; Palermo 75; Venezia 86

Geopolitica e attualità

Il governo tecnico guidato da Mario Monti, subentrato nel novembre 2011 a quello di coalizione tra PDL e Lega Nord guidato da Silvio Berlusconi, ha dovuto affrontare fin dalla sua costituzione la difficilissima situazione economico-finanziaria dello Stato, in un quadro politico ricco di incognite.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affidato l’incarico al noto economista, già commissario europeo (1994-2004), quando è apparso evidente che il paese non avrebbe più potuto reggere a lungo ai colpi della speculazione finanziaria internazionale con un esecutivo, come quello guidato da Berlusconi, che si dimostrava inefficace nel gestire la situazione congiunturale, risultando per di più gravemente indebolito dai contrasti nella stessa maggioranza e dalla graduale perdita di consenso. Ciò era apparso evidente già nel maggio 2011 quando, in occasione delle elezioni amministrative, si era registrata una buona affermazione del centro-sinistra a scapito delle formazioni di governo.
Il governo Monti gode di una larga maggioranza parlamentare dal momento che è sostenuto da tutte le maggiori forze politiche, forzatamente unite dall’eccezionale gravità del momento. Fanno eccezione la Lega Nord e l’Italia dei Valori, che sono passate all’opposizione. I partiti del centro-destra hanno mostrato peraltro diverse difficoltà: nella primavera del 2012 la Lega Nord ha dovuto affrontare un’ondata di scandali che ha portato alla fine della più che ventennale leadership di Umberto Bossi sul partito da lui fondato, mentre alle amministrative del maggio 2012 PDL e Lega Nord hanno ottenuto risultati deludenti, di fronte a una sostanziale tenuta dei partiti di centro-sinistra e all’affermazione del Movimento 5 Stelle ispirato da Beppe Grillo, che ha catalizzato i sentimenti di avversione di una parte consistente dell’elettorato nei confronti dei partiti tradizionali. Nel PDL, il dibattito interno tra le diverse componenti non accenna a sopirsi, mentre rimane incerto il futuro ruolo di Berlusconi. In questo quadro tutti i partiti si preparano alle consultazioni previste per il 2013, ma la conflittualità tra le diverse formazioni, comprese quelle che sostengono il governo, rende difficoltoso trovare il consenso necessario a operare importanti riforme, prima tra tutte quella del sistema elettorale.
Il governo guidato da Monti, che ha immediatamente fatto recuperare credibilità al paese nelle relazioni internazionali grazie all’autorevolezza del Primo Ministro, ha preso diversi provvedimenti nel settore della spesa pubblica, della legislazione sul lavoro e in campo previdenziale (in particolare con l’allungamento dell’età pensionabile), che hanno tuttavia incontrato una diffusa ostilità, specie nel movimento sindacale. Tali drastiche decisioni di politica economica, attuate anche tramite riforme strutturali, da una parte hanno consentito almeno inizialmente di ridurre gli attacchi speculativi e i tassi di interesse pagati dallo stato sul proprio debito, dall’altra hanno posto severi ostacoli alla ripresa dell’economia, entrata in recessione, con pesanti effetti anche sui consumi e soprattutto sull’occupazione.
Ingenti danni, oltre a diverse vittime, hanno provocato gli eventi sismici che a partire dal 20-V-2012 e nelle settimane successive hanno colpito specialmente la pianura padana emiliana.
Prosegue l’intervento militare in Afghanistan, dove sono impegnati oltre 4000 effettivi inquadrati nella Forza internazionale di assistenza e sicurezza (ISAF), sotto comando NATO dal 2003 (51 caduti, di cui 30 per cause belliche, al luglio 2012).

Confini e territorio.
L’Italia ha confini terrestri solo da NW a NE: Francia, Svizzera, Austria e Slovenia. Il tratto peninsulare è circondato dai mari mediterranei: Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico.
Fanno parte del territorio nazionale le due principali isole del Mediterraneo: la Sardegna, affacciata a W al Mar di Sardegna, a E al Mar Tirreno e separata dalla Corsica (Francia) dalle Bocche di Bonifacio; la Sicilia, separata dallo Stretto di Messina, bagnata dal Mar Tirreno, dal Canale di Sicilia e dal Mar Ionio.
Isole minori sono l’Arcipelago Toscano, le Ponziane al largo della costa laziale, Capri, Ischia e Procida nel Golfo di Napoli, le Eolie (o Lipari) a N e le Egadi a W della Sicilia, Pantelleria nel Canale di Sicilia, le Tremiti nell’Adriatico, le Pelagie sullo zoccolo africano.
Alla regione fisica italiana vengono ascritti anche la Città del Vaticano, la Repubblica di San Marino, il Nizzardo (compreso il Principato di Monaco), alcuni lembi del settore alpino presso il confine francese, la Corsica, la Svizzera italiana, le Isole Maltesi, la Venezia Giulia slovena e l’Istria.
Il territorio si presenta montuoso, vario, frammentato, povero di legami unitari. È interessato da due catene montuose, le Alpi a N e gli Appennini lungo tutta la penisola, che ne sono le strutture portanti: le aree pianeggianti costituiscono il 23,2%, le colline il 41,6% e le montagne il 35,2%.
Fra le propaggini delle Alpi e l’Appennino Settentrionale si apre la Pianura Padana, che prosegue verso E nella pianura veneta, compresa fra le Alpi Orientali e l’Adriatico. La parte più depressa è solcata dal Po, sensibilmente spostato verso S, che con pendenza debolissima affluisce alla costa, dove forma un ampio delta. Per quanto riguarda le coste, vi è una netta contrapposizione fra quelle basse e lagunari dell’alto Adriatico, con le quali si conclude la Pianura Padana, e quelle peninsulari. Queste, data la vicinanza della catena appenninica, sono in prevalenza rocciose o con brevi strisce sabbiose ai piedi delle scarpate collinari; coste basse si trovano soltanto in corrispondenza delle poche pianure che si aprono verso la costa in Toscana, Lazio e Campania.
La Sicilia è in prevalenza montuosa e collinare, con l’Etna che domina la piana di Catania nel settore orientale e con una serie di catene (Peloritani, Nebrodi e Madonie) disposte lungo la costa nordorientale dell’isola. Il rilievo sardo è costituito da una successione irregolare di allineamenti montuosi e gruppi isolati. Le coste della Sardegna, tranne brevi pianure costiere, appaiono alte e dirupate.
È possibile distinguere almeno sei grandi regioni climatiche: regione alpina, con estati fresche e piovose, forti escursioni termiche annue e notevole durata del manto nevoso; regione padana, a clima di tipo semicontinentale, precipitazioni non molto abbondanti e forti escursioni termiche annue; più mitigate sono le condizioni attorno ai laghi prealpini (clima insubrico); regione dell’Adriatico settentrionale, con clima ancora tendenzialmente continentale per via dei freddi inverni, spesso battuta dai venti di NE (bora); regione appenninica (con le zone montuose interne delle grandi isole), con caratteri tendenzialmente continentali; regione ligure-tirrenica, con caratteri marittimi, precipitazioni abbondanti e più ridotte in estate e inverni freschi; regione mediterranea vera e propria, limitata alle fasce costiere del Tirreno e dell’Adriatico centro-meridionale, con precipitazioni invernali e ridotte escursioni termiche annue.

PUNTI ESTREMI DELLA REGIONE FISICA
N : 47° 05’ 29”,0 latitudine N
Testa Gemella Occid. (Alpi Aurine), 2837 m s.m.
S : 35° 47’ 05”,1 latitudine N
Capo Sud dello Scoglio Xutu Iz-Zghir (Arcip. di Malta)
W : 6° 32’ 52”,8 longitudine E Greenwich
(5° 54’ 15”,6 longitudine W Monte Mario)
Monte Chardonnet (Alpi Cozie), 2947 m s.m.
E : 18° 31’ 13”,7 longitudine E Greenwich
(6° 04’ 05”,3 longitudine E Monte Mario)
Estremità del Capo d’Otranto
Distanza ortodromica N-S = m 1 269 201,13

PUNTI ESTREMI DELLA REPUBBLICA
N : Coincide con quello corrispondente della regione fisica
S : 35° 29’ 26”,2 latitudine N
Punta Pesce Spada - Lampedusa (Pelagie incluse)
36° 38’ 35”,6 latitudine N
Capo dell’isola delle Correnti (Pelagie escluse)
W : 6° 37’ 32”,1 longitudine E Greenwich
(5° 49’ 36”,3 longitudine W Monte Mario)
E : Coincide con quello corrispondente della regione fisica
Distanza ortodromica N-S = m 1 288 898,74 (Pelagie incluse)
Distanza ortodromica N-S = m 1 184 694,49 (Pelagie escluse)

Superficie territoriale per zone altimetriche - Collina
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte769 830ha2010
Lombardia296 362ha2010
Superficie territoriale per zone altimetriche - Collina - %
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte30,3%2010
Lombardia12,4%2010
Superficie territoriale per zone altimetriche - Montagna
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte1 098 663ha2010
Valle d'Aosta326 324ha2010
Superficie territoriale per zone altimetriche - Montagna - %
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte43,3%2010
Valle d'Aosta100%2010
Superficie territoriale per zone altimetriche - Pianura
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte671 753ha2010
Lombardia1 122 637ha2010
Superficie territoriale per zone altimetriche - Pianura - %
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte26,4%2010
Lombardia47,1%2010
Principali monti - Alpi (altitudine)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Monte Bianco (Graie)4 810m-
Monte Rosa (Pennine)4 635m-
Principali monti - Appennini (altitudine)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Gran Sasso (App. Abruzzese)2 912m-
La Maiella (App. Abruzzese)2 795m-
Vulcani (altitudine)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Etna (Sicilia)3 330m-
Vesuvio (Campania)1 281m-
Valichi (altitudine)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Stelvio2 757m-
Agnel2 748m-
Trafori ferroviari (lunghezza)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Frejus (I-F)12 800m-
Monte Bianco (I-F)11 600m-
Trafori stradali e autostradali (lunghezza)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Sempione (I-CH)19 824m-
Appennino (BO-FI)18 507m-
Principali fiumi (lunghezza)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Po652m-
Adige410m-
Principali bacini fluviali (superficie)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Po74 970kmq-
Tevere17 169kmq-
Principali laghi (superficie)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Garda (Benaco)370kmq-
Maggiore (Verbano)212,2kmq-
Principali laghi (profondità massima)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Como (Lario)410m-
Maggiore (Verbano)372m-
Principali Isole (superficie)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Sicilia25 426,2kmq-
Sardegna23 812,6kmq-
Litorali peninsulari e insulari (lunghezza)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Italia7 375,3km2001
Sardegna1 731,1km2001
Temperature medie annue - Temperatura massima
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200018,2°C -
200118,1°C -
Temperature medie annue - Temperatura media
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200013,4°C -
200113,3°C -
Temperature medie annue - Temperatura minima
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20008,6°C -
20018,5°C -
Precipitazioni medie annue in mm - Centro
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2004935unità -
2005929unità -
Precipitazioni medie annue in mm - Italia
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2004851unità -
2005793unità -
Precipitazioni medie annue in mm - Mezzogiorno
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2004829unità -
2005787unità -
Precipitazioni medie annue in mm - Nord
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2004834unità -
2005732unità -
Parchi nazionali (superficie)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Pollino (Basilicata, Calabria)192 565ha-
Cilento, Vallo di Diano e Alburni (Campania)181 048ha-

Ordinamento dello Stato


Lo Stato italiano è il risultato di un’unificazione iniziata nel 1848 con le guerre di indipendenza e conclusasi nel 1919 con l’annessione, dopo la fine della Grande guerra, di Trentino-Alto Adige, Trieste e Istria.
Il trattato di pace che seguì la Seconda guerra mondiale privò l’Italia dell’Istria e di parte della Venezia Giulia. Il referendum istituzionale del 2-VI-1946 pose fine alla monarchia della casa Savoia.
La Costituzione, promulgata il 27-XII-1947, definisce la struttura e il funzionamento dello Stato attribuendo al Parlamento il potere legislativo e il controllo sull’indirizzo e sull’attività del potere esecutivo. Il 29-IX-1999, modificando l’art. 48 della Costituzione, è stato introdotto il diritto di voto per gli italiani che risiedono all’estero; i parlamentari da eleggere sono 18; gli aventi diritto al voto alle elezioni del 13/14-IV-2008 erano circa 3 milioni.
Il Parlamento consta di due Camere, entrambe elette per la durata di 5 anni a suffragio universale e diretto; sono elettori i cittadini che abbiano raggiunto il 18° anno di età (il 25° per il Senato) ed eleggibili quelli che abbiano compiuto il 25° anno (il 40° per il Senato).
La Camera dei deputati è composta da 630 membri.
Il Senato della Repubblica è composto da 315 senatori eletti su base regionale. Ogni regione deve avere almeno 7 senatori (la Valle d’Aosta ne ha soltanto uno e il Molise due); a questi si aggiungono gli ex Presidenti della Repubblica, senatori di diritto (salvo rinunzia), e i senatori a vita nominati in numero non superiore a 5 dal Presidente della Repubblica (i senatori in carica nel 2011 erano in totale 321).
Il Presidente della Repubblica, che “è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale”, è eletto dal Parlamento in seduta comune e integrato da 3 delegati per ogni regione, eletti dai rispettivi consigli regionali in modo da assicurare la rappresentanza delle minoranze (la Valle d’Aosta ha un solo delegato). L’elezione avviene per scrutinio segreto a maggioranza dei 2/3 dell’assemblea e solo dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta. Il Presidente della Repubblica rimane in carica per 7 anni ed è rieleggibile.
Il Governo è costituito dal Presidente del Consiglio, nominato dal Presidente della Repubblica, e dai ministri, che insieme compongono il Consiglio dei ministri. Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Tra gli altri organi della Repubblica sono da ricordare il Consiglio superiore della magistratura, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (che svolge una funzione ausiliaria nei confronti del Parlamento e del Governo), il Consiglio di Stato (per la giurisdizione amministrativa e la consulenza del Governo per il diritto amministrativo) e la Corte dei conti (per il controllo di legittimità sulla finanza pubblica).
La suprema garanzia della Costituzione è affidata alla Corte costituzionale, composta da 15 giudici (5 nominati dal Parlamento, 5 dalle supreme autorità giurisdizionali e 5 dal Presidente della Repubblica) che rimangono in carica 9 anni e che si rinnovano in modo da garantire la continuità dell’organo; la Corte esercita il controllo di costituzionalità delle leggi e degli atti aventi forza di legge dello Stato e delle regioni, e giudica sui conflitti di attribuzione fra i poteri dello Stato e su quelli fra lo Stato e le regioni e fra le regioni.


Difesa.
Dal 1°-I-2005, dopo l’abolizione della leva obbligatoria, le forze armate italiane sono costituite solo da militari professionisti, uomini e donne. Sono articolate in Esercito, Arma dei Carabinieri (che dipende dal Ministero degli Interni per gli interventi di polizia), Marina, Aeronautica e Guardia di Finanza (che dipende funzionalmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze).
Secondo la Costituzione, il Presidente della Repubblica «ha il comando delle forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere». Nell’ambito dell’Esercito esistono 3 Regioni Militari: Nord con sede a Padova, Centro con sede a Firenze (da cui dipendono il Comando Autonomo Sardegna e il Comando Capitale) e Sud con sede a Napoli (da cui dipende il Comando Autonomo Sicilia). Dalle Regioni Militari dipendono i distretti militari, gli ospedali, i depositi e i servizi. Le accademie dipendono dagli organi centrali (Stato Maggiore dell’esercito e ispettorati).
L’Arma dei Carabinieri nel 2000 è stata separata dall’Esercito per diventare la quarta forza armata dipendente dal Ministero della Difesa; per le operazioni di ordine pubblico, tuttavia, i carabinieri dipendono ancora dal Ministero degli Interni.
La Marina è organizzata su 4 dipartimenti militari marittimi, rispettivamente dell’Alto Tirreno (a La Spezia), del Basso Tirreno (a Napoli), dello Ionio e del Canale d’Otranto (a Taranto) e dell’Adriatico (ad Ancona), e su due comandi militari marittimi autonomi: della Sicilia (a Messina) e della Sardegna (alla Maddalena).
Nell’ambito dell’Aeronautica esistono 3 regioni, con comandi a Milano, Centocelle (Roma) e Bari, da cui dipendono aeroporti, presidi aeronautici, depositi, officine e stazioni meteorologiche; accademie e scuole di volo dipendono dal Comando Generale delle Scuole di Guidonia (Roma).
La Polizia di Stato dipende dal Ministero degli Interni ed è stata un corpo militare fino al 1982. È la struttura operativa destinata alla tutela dell’ordine pubblico e le sono affidati vari compiti amministrativi tra i quali il rilascio dei passaporti e dei permessi di soggiorno. La struttura è incentrata sulle Questure, dislocate in ogni capoluogo di provincia, e sui Commissariati che ne rappresentano la presenza sul territorio. È inoltre articolata in reparti specializzati: Squadra Mobile, Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza, Polizia Scientifica, Polizia Stradale, Polizia Ferroviaria e Marittima, Polizia dell’Immigrazione e delle Frontiere, Polizia Postale.
La Guardia di Finanza ha compiti di polizia tributaria, di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza in comune con le altre forze di polizia; è articolata in comandi territoriali (con competenza interregionale, regionale e provinciale), comandi speciali e aeronavali, nuclei di polizia tributaria, nuclei speciali, gruppi operativi e reparti destinati all’ordine pubblico.
Al 30-VI-2012, 6759 militari italiani erano impegnati in 27 paesi: cospicui contingenti di truppe operano in Kosovo, Libano e Afghanistan; contingenti più ridotti sono presenti in Albania, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia, Malta, Cipro, Egitto, Israele-Palestina, Marocco-Sahara Occidentale, Sudan (Darfur), Rep. Dem. del Congo, Uganda, Georgia, India-Pakistan, nonché nelle acque dell’Oceano Indiano a protezione del naviglio mercantile dagli attacchi dei pirati basati lungo le coste somale.


Giustizia.
L’amministrazione giudiziaria è affidata a 848 uffici del Giudice di Pace, 165 tribunali e 220 sezioni distaccate di tribunale, 165 procure della Repubblica, 29 tribunali per minorenni e 29 procure presso i tribunali per minorenni, 29 tribunali di sorveglianza, 29 uffici di sorveglianza, 29 corti di appello e 29 procure generali presso le corti di appello, alla Corte di Cassazione, alla Procura Generale presso la Cassazione e al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche. Nel 2012 è stato avviato un programma di razionalizzazione delle sedi giudiziarie con la prevista chiusura delle sezioni distaccate e delle sedi giudiziarie minori.
A fine 2009 risultavano in servizio 9089 magistrati, fra giudicanti e requirenti. La massa dei procedimenti pendenti è enorme: nel 2009 risultavano pendenti 2,8 milioni di procedimenti civili di primo grado (+0,6% rispetto al 2008), mentre i procedimenti esauriti erano 1,3 milioni (-1,2% rispetto al 2008) e i procedimenti sopravvenuti erano 1,4 milioni (-0,5% rispetto al 2008). I delitti denunciati dalle forze di polizia nel 2009 sono stati 2.629.831, in diminuzione rispetto al 2008 (-3%), mentre i condannati sono stati 249.154, in leggero calo rispetto al 2008 (-1,4%).
Le spese dello Stato per la giustizia risultano alquanto modeste: nel 2009 sono ammontate a 474 milioni di euro per i procedimenti penali e civili, pari allo 0,04% del bilancio dello Stato, mentre le spese totali del Ministero della Giustizia sono state di 7,4 miliardi di euro, pari allo 0,9% del bilancio dello Stato. Al 31-VII-2012, nei 207 istituti penitenziari del paese erano detenute 66 009 persone (di cui 23 590 stranieri), il 38,8% delle quali in attesa di giudizio.

Difesa
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Aviazione23,7%2012
Esercito58,2%2012
Giustizia
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Crimini4 358,3ogni 100.000 ab.2009
Omicidi1ogni 100.000 ab.2009
Personale Militare - Aeronautica
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
marescialli24 148unità2012
ufficiali5 939unità2012
Personale Militare - Arma dei Carabinieri
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
ufficiali3 769unità2012
ispettori28 637unità2012
Personale Militare - Esercito
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
marescialli18 676unità2012
ufficiali12 451unità2012
Personale Militare - Marina
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
ufficiali4 602unità2012
marescialli13 155unità2012
Personale Militare - Totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
ufficiali22 992unità2012
marescialli55 979unità2012
Polizia di Stato
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
dirigenti850unità2008
commissari e direttivi2 304unità2008
Delitti denunciati e persone condannate - Delitti denunciati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
furti, rapine, estorsioni, sequestri1 361 568unità2009
traffico di stupefacenti34 101unità2009
Delitti denunciati e persone condannate - Persone condannate
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
traffico di stupefacenti29 201unità2009
furti, rapine, estorsioni, sequestri40 674unità2009
Delitti denunciati e persone condannate - Persone condannate minorenni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
altri delitti651unità2009
furti, rapine, estorsioni, sequestri1 695unità2009
TOP

Divisione amministrativa


Il territorio della Repubblica Italiana si divide, secondo l’art. 114 della Costituzione, in regioni, province e comuni.
Le regioni sono 20, di cui 15 a statuto ordinario e 5 a statuto speciale. I loro Presidenti guidano la Giunta e possono sciogliere il Consiglio. I Consigli regionali, inoltre, sono legittimati a scrivere il proprio statuto regionale, decidendo autonomamente la forma di governo, il sistema elettorale, i principi di organizzazione e di gestione amministrativa.
Secondo la nuova formulazione dell’art. 117 della Costituzione, allo Stato è riservata la competenza legislativa esclusiva su alcune materie (politica estera, immigrazione, rapporti con le confessioni religiose, difesa, moneta, leggi elettorali statali, provinciali e comunali, ordine pubblico e sicurezza, cittadinanza, giustizia, determinazione dei livelli minimi dei servizi, norme generali sull’istruzione, previdenza, tutela dell’ambiente), mentre per tutte le restanti materie la competenza legislativa è passata alle regioni. Queste hanno inoltre autonomia finanziaria di entrata e di spesa.
Le 5 regioni a statuto speciale hanno “forme e condizioni” di autonomia differenti, a causa di vari fattori storici, politici, territoriali e linguistici.
In Sicilia, Sardegna e Friuli-Venezia Giulia, il Presidente viene eletto a suffragio diretto, come nelle regioni a statuto ordinario, mentre nel Trentino-Alto Adige/Südtirol e nella Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, per salvaguardare le minoranze linguistiche tedesche e francesi, è rimasto in vigore il sistema elettorale proporzionale.
Le province e i comuni hanno autonomia amministrativa nell’ambito del loro territorio e hanno acquisito, come le regioni, l’autonomia finanziaria. Le province di Trento e Bolzano hanno anche autonomi poteri legislativi.
È prevista l’istituzione di 10 “città metropolitane” (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Reggio di Calabria, Roma, Torino, Venezia), che dovrebbero assorbire le rispettive province godendo di particolari poteri e autonomie amministrative, e l’accorpamento delle province, che dalle attuali 110 dovrebbero scendere a circa 40.

Divisione amministrativa
Città
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Roma2 663 666ab.2011
Milano1 274 311ab.2011
TOP

Popolazione

Popolazione per età e sesso (% - 2011)
75+
60-74
45-59
30-44
15-29
0-14
MASCHIETÀFEMMINE

La densità è tra le più alte d’Europa, ma la distribuzione sul territorio nazionale è quanto mai irregolare in relazione alle condizioni ambientali e al diverso sviluppo dell’urbanesimo. In base ai risultati preliminari del censimento 2011, il 70% circa dei Comuni italiani ha una popolazione non superiore a 5 000 abitanti e in essi vive il 17% circa dei residenti (10,3 milioni di persone). Un altro 30% di persone (18 milioni) vive nei Comuni compresi tra 5 000 e 20 000 abitanti, mentre nei Comuni con più di 100 000 abitanti (la maggior parte dei quali sono ubicati nell’Italia Nord-Orientale) vivono 13,5 milioni di persone (23% circa della popolazione totale). Nei Comuni di pianura vive il 48% della popolazione totale, nei Comuni di collina il 39% e nei Comuni di montagna il restante 13%.
L’Italia continua a essere tra i paesi con il più alto indice di vecchiaia del mondo: al 1°-I-2012 le persone di 65 anni e oltre erano il 20,6% del totale (nel 1995 erano il 16,5%), mentre i giovani con meno di 15 anni erano il 14% (rispetto al 18,4% del 1995). Rimane costante l’andamento della fecondità, con 1,4 figli per donna secondo le stime del 2011 (era di 1,42 nel 2008 e 1,41 nel 2009 e nel 2010); nelle regioni settentrionali il tasso di fecondità (1,48) supera quello delle regioni meridionali (1,35).
La presenza stabile di stranieri è in costante aumento, in particolare nel Nord (61% circa del totale dei residenti stranieri) e nel Centro (25%).
I cittadini stranieri residenti legalmente in Italia a inizio 2011 erano circa 4 milioni e 570 mila, pari al 7,7% della popolazione totale: tenendo conto degli irregolari, complessivamente la popolazione straniera risulta più che triplicata rispetto al 2001 (1 300 000). Le comunità più numerose provengono dalla Romania, dall’Albania e dal Marocco.

Superficie e popolazione ai censimenti - Popolazione presente
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1861, 31 dicembre21 777 334unità -
1871, 31 dicembre26 801 154unità -
Superficie e popolazione ai censimenti - Popolazione residente
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1861, 31 dicembre22 182 377unità -
1871, 31 dicembre27 303 509unità -
Superficie e popolazione ai censimenti - Superficie
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1861, 31 dicembre248 032kmq -
1871, 31 dicembre285 930kmq -
Movimento naturale della popolazione presente - mortalità
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19929,6 -
19939,7 -
Movimento naturale della popolazione presente - mortalità infantile
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19927,9 -
19937,1 -
Movimento naturale della popolazione presente - natalità
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199210 -
19939,6 -
Movimento naturale della popolazione presente - nuzialità
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19925,5 -
19935,3 -
Dati Demografici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Crescita annua0,6%2005-2010
Divorzi0,92010
Matrimoni - Con almeno un coniuge straniero (%)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19923,2% -
19933,3% -
Matrimoni - Con rito civile (%)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19611,6% -
19713,9% -
Matrimoni - Numero
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1961397 461unità -
1971404 464unità -
Matrimoni - Per 1000 abitanti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19617,9unità -
19717,5unità -
Stranieri
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Stranieri4 570 317unità2011
Romeni968 576unità2011
Stranieri presenti per area di provenienza (con permesso di soggiorno)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Europa1 128 117unità2010
Africa1 030 712unità2010
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Italiani92,5%2011
Romeni1,6%2011


Religioni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
cattolici83%2005
non religiosi/atei14%2005


Lingue
DESCRIZIONE
francese
italiano (ufficiale)
Popolazione % fasce età
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
0-14 anni13,8%2011
15-29 anni15,8%2011


TOP

Economia


Congiuntura economica.
Dopo la severa contrazione registrata nel 2009, con una diminuzione del PIL del 5% circa e alcuni timidi segnali di ripresa nel 2010, l’economia è tornata in recessione: il secondo trimestre del 2012 ha segnato un decremento del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2011.
Il notevole rallentamento dell’economia, legato in buona parte alla grave crisi finanziaria internazionale e alla conseguente recessione a livello globale, ha fatto sentire i suoi pesanti effetti negativi sul bilancio dello Stato, sia per la riduzione delle entrate tributarie causata dalla minore crescita sia per la dinamica della spesa, che non si è invece contratta: nel 2011 il debito pubblico ha superato così il 120% del PIL e il deficit si è mantenuto intorno al 4% del PIL.
La manovra proposta dall’esecutivo Berlusconi nel luglio 2011 aveva l’obiettivo principale di riportare il rapporto tra deficit e PIL nel 2012 al di sotto del 3%, ma l’aumento dei tassi di interesse (in particolare il differenziale tra i tassi tedeschi e quelli italiani) e il persistere della crisi ne hanno vanificato gli effetti. L’azione intrapresa dal novembre 2011 da parte del governo Monti ha invece attaccato direttamente alcune voci importanti di spesa, disposto un inasprimento della tassazione sulla casa e promosso drastiche riforme nel settore previdenziale (con l’innalzamento progressivo dell’età della pensione) e della legislazione del lavoro, con l’obiettivo di rassicurare i mercati internazionali sulla determinazione dell’esecutivo nel tenere i conti pubblici sotto controllo. L’impegno dell’amministrazione finanziaria nella caccia all’evasione e all’elusione fiscale ha già avuto effetti positivi sulle entrate e dato un segnale che dovrebbe scoraggiare pratiche illecite. D’altra parte la compressione del potere d’acquisto dei lavoratori, sia nel settore privato sia in quello pubblico, e l’incremento della disoccupazione hanno determinato effetti pesantemente negativi sui consumi interni. La scarsa disponibilità di fondi pubblici e l’assenza di investimenti statali in funzione anticiclica rischiano inoltre di ridurre le possibilità di mettere in atto incisivi provvedimenti strutturali di stimolo all’economia.
Il tasso di disoccupazione è cresciuto in tutte le classi di età: nel caso della popolazione giovanile ha raggiunto valori particolarmente elevati rispetto alla media UE, con punte allarmanti nelle regioni meridionali del paese. La crisi occupazionale colpisce sia la manodopera del settore industriale (per la chiusura o il ridimensionamento di numerosi impianti produttivi) sia gli addetti al commercio (come conseguenza della sensibile riduzione dei consumi privati). In particolare è rilevante l’espulsione dal mondo del lavoro di quadri e impiegati, soprattutto quelli di età più avanzata, che difficilmente trovano possibilità di ricollocazione sul mercato con una conseguente notevole dispersione di competenze. Per la prima volta si è manifestata una contrazione anche tra la manodopera di recente immigrazione, ma questo dato sfugge in gran parte alle rilevazioni statistiche per la pratica molto diffusa del lavoro in “nero”.
La riforma della legislazione in materia di lavoro ha perseguito lo scopo di ridurre gli effetti negativi sull’economia di un mercato troppo ingessato; tra i provvedimenti più rilevanti figurano l’eliminazione del reintegro automatico in caso di licenziamento per motivi economici, una nuova disciplina per i contratti di apprendistato e i contratti a termine, un inasprimento dei requisiti per mantenere collaborazioni a partita IVA, l’introduzione di un’Assicurazione sociale per l’impiego (ASPI), che dovrà progressivamente sostituire l’indennità di mobilità e le indennità di disoccupazione.
Di fronte a questa sostanziale inerzia, il giudizio dei mercati è stato netto: in un quadro di generale turbolenza e sfiducia verso i paesi più fragili dell’Unione Europea (Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna), il differenziale tra i rendimenti dei titoli di stato italiani e tedeschi a parità di scadenza è andato costantemente ampliandosi nel corso del 2011.
I provvedimenti del governo Monti hanno consentito di invertire la tendenza ma i continui attacchi della speculazione internazionale hanno riportato in alto tale valore nell’estate del 2012. Solo le decisioni prese dalla UE e dalla BCE consentono, per ora, di contenere questo fenomeno potenzialmente disastroso: un aumento dell’1% dei tassi porta infatti a un aggravio annuo per lo Stato italiano di circa 20 miliardi di euro, vanificando gli effetti di qualsiasi manovra fiscale.

Economia - Dati generali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Aiuti verso l'estero4 241ml $ USA2011
Aiuti verso l'estero % PIL0,2% PIL2011
Economia - Occupazione
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
F41,2%2011
M58,8%2011
Economia - Disoccupazione
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Disoccupazione8,4%2011
F47,2%2011
Economia - Bilancio dello Stato
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
entrate505 326ml vl2010
spese526 944ml vl2010
Forza Lavoro per settore
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
primario3,7%2011
secondario28,5%2011
PIL per settore
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
primario2%2011
secondario24,6%2011
Dati Finanziari
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Moneta circolante142,32md vl2010
Riserve internazionali173 301,5ml $ USA2011
Conti nazionali - entrate
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994468 830md lire -
1995552 709md lire -
Conti nazionali - importazioni di beni e servizi (c)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1995410 451md lire -
1996397 307md lire -
Conti nazionali - IVA, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni (b)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994164 654md lire -
1995182 541md lire -
Conti nazionali - prodotto interno lordo ai prezzi di mercato (valori a prezzi correnti) (a + b)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1995178 727,8md lire -
1996190 227,5md lire -
Conti nazionali - totale risorse (a+b+c)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1998255 465md lire -
1999264 856,099md lire -
Conti nazionali - uscite
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994444 501md lire -
1995692 681md lire -
Conti nazionali - valore aggiunto ai prezzi di base (a)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1995160 473,7md lire -
1996171 373,5md lire -
Forze di lavoro - disoccupati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994984unità x 1000 -
19951 005unità x 1000 -
Forze di lavoro - disoccupati in cerca 1ª occupazione
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19941 048unità x 1000 -
19951 150unità x 1000 -
Forze di lavoro - disoccupati in cerca di lavoro
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994529unità x 1000 -
1995570unità x 1000 -
Forze di lavoro - occupati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199420 119unità x 1000 -
199520 009unità x 1000 -
Forze di lavoro - occupati agricoltura
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19941 573unità x 1000 -
19951 490unità x 1000 -
Forze di lavoro - occupati altre atttività
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199411 959unità x 1000 -
199512 025unità x 1000 -
Forze di lavoro - occupati industria
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19946 587unità x 1000 -
19956 494unità x 1000 -
Cassa Integrazione Guadagni (ore autorizzate) - CIG in deroga
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200513 326 838ore -
200624 169 192ore -
Cassa Integrazione Guadagni (ore autorizzate) - CIG ordinaria
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2005142 449 534ore -
200696 571 464ore -
Cassa Integrazione Guadagni (ore autorizzate) - CIG straordinaria
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200589 779 557ore -
2006110 617 346ore -
Cassa Integrazione Guadagni (ore autorizzate) - Totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2005245 555 929ore -
2006231 358 002ore -
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Agricoltura


Settore primario
Agricoltura.
Secondo il 6° Censimento generale dell’Agricoltura svolto dall’ISTAT nel 2010, risulta costante il trend di diminuzione del numero delle aziende agricole negli ultimi 10 anni. La riduzione rispetto alla precedente rilevazione del 2000 risulta del 32,4%. Aumenta la superficie media per ogni azienda: +44,2% la SAU (Superficie Agricola Utilizzata), +26,4% la SAT (Superficie Aziendale Totale). Quasi i 3/4 della produzione riguardano aziende di medie dimensioni (1-10 addetti) che costituiscono 1/4 del totale delle aziende agricole.
Nel periodo 2005-2007 le aziende agricole con attività multifunzionali (tra le principali l’agriturismo, l’artigianato e la lavorazione di prodotti agricoli vegetali e animali) sono aumentate di circa il 15% (121 000 aziende) e rappresentano il 7,2% del totale.
Il Nord realizza il 45% del valore aggiunto, pur contando meno di 1/4 delle aziende agricole nazionali e sostenendo poco più di 1/3 del costo complessivo del lavoro. Meno efficienti, nel complesso, le aziende del Mezzogiorno (il 60% del totale nazionale) che sostengono circa la metà del costo complessivo del lavoro e realizzano il 40% circa del valore aggiunto.
Un ostacolo alla formazione di un’agricoltura più redditizia è dato dalle esigue dimensioni dei fondi (consistente presenza di micro-aziende e netta prevalenza di aziende a conduzione diretta del coltivatore e a manodopera esclusivamente familiare), anche se la diffusione della meccanizzazione e di tecnologie innovative ha notevolmente aumentato la produttività. In linea di massima i settori più carenti sono la cerealicoltura e l’olivicoltura, la specializzazione delle zone meridionali. Si registra peraltro un continuo aumento delle coltivazioni orientate ai prodotti agroalimentari di qualità DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta): a fine 2009 risultavano attive nella filiera oltre 77 000 aziende agricole, con un aumento di circa il 2% rispetto all’anno precedente, per una superficie coltivata di 138 900 ettari (+5% rispetto all’anno precedente) la cui produzione formava, tal quale o trasformata, 107 specialità (altre 72 specialità provenivano dagli allevamenti). Notevole è l’estensione dell’agricoltura biologica (disciplinata in sede europea, fra l’altro con i regolamenti 834/2007 e 889/2008) che, pur con alternanza di ampliamenti e contrazioni, colloca l’Italia al secondo posto nella UE, dopo la Spagna, per estensione della superficie coltivata con metodi biologici (nel 2008, quasi l’8% della superficie agricola utilizzata, benché con una riduzione di quasi il 13% rispetto all’anno precedente).
In Italia non vi sono coltivazioni di colture geneticamente modificate (OGM) che incontrano forti opposizioni in sede politica e nella società. Quasi nulla è inoltre la sperimentazione, fortemente ridotta dopo il 1999 (quando interessava circa 120 ettari). Il quadro normativo è particolarmente complesso per l’intrecciarsi di competenze europee, nazionali e regionali. La UE ammette tali colture, purché autorizzate (finora la UE ha autorizzato varietà di mais, di colza, di barbabietola e patata). Gli stati membri possono però appellarsi alla clausola di salvaguardia prevista dalla direttiva 2001/18/CE per continuare a impedirne la coltivazione sul territorio nazionale (lo hanno già fatto diversi stati). Inoltre molte regioni hanno già deliberato l’opposizione a tali coltivazioni. Vengono peraltro importati consistenti quantitativi di mais, anche da paesi nei quali è ammessa la coltivazione di varietà geneticamente modificate (per esempio gli USA, il Canada e diversi paesi dell’America Latina). Analoghe considerazioni valgono per la soia.
Modeste sono le rese della cerealicoltura: le aree principali si trovano nel Sud, dove il grano duro ha rese molto basse, e nella grande fascia padana, dove le rese unitarie invece sono più che doppie. Dal Veneto e dalla Lombardia proviene oltre il 50% del mais.
Il riso è coltivato nelle province di Novara, Vercelli e Pavia. L’orzo ha larga diffusione, mentre scarso rilievo hanno gli altri cereali (avena, segale, ecc.). Tra le colture industriali si impone la barbabietola da zucchero, coltivata soprattutto in Emilia-Romagna, Veneto, in alcune province lombarde (Mantova, Cremona), in provincia di Foggia e, con presenze minori, nel resto della penisola (più consistenti in provincia di Macerata e Campobasso), ma esposta alle conseguenze della riforma della politica UE di sostegno al comparto che ha portato alla chiusura di numerosi zuccherifici italiani.
Notevoli progressi hanno fatto l’orticoltura (anche con specialità DOP e IGP), i cui prodotti trovano ampi sbocchi anche all’estero, e la frutticoltura. Ben sviluppata è la floricoltura, specie in Liguria e in Toscana.
Tra le colture legnose al primo posto si colloca la vite, diffusa in larga parte della penisola, con aree prestigiose in Piemonte, Veneto e Toscana. La produzione di uva è destinata sia alla tavola sia all’industria vinicola, nella quale l’Italia si alterna con la Francia al primo posto nel mondo.
L’olivicoltura occupa oltre un milione di ettari: primeggiano per quantità di prodotto Puglia e Calabria, ma Toscana e Liguria offrono oli molto pregiati (l’Italia rivaleggia con la Spagna per il primato mondiale); tuttavia la produzione è insufficiente rispetto al fabbisogno nazionale, integrato con oli di semi di importazione.
I pomodori sono coltivati prevalentemente in Sicilia, Campania, Lazio, Abruzzo, Puglia e Calabria (per il pomodoro da industria: Puglia, Emilia-Romagna e Lombardia); altri ortaggi importanti sono carciofi (Sicilia, Puglia, Sardegna, Campania, Lazio), poponi (Sicilia, Puglia, Lombardia), cocomeri (Emilia-Romagna, Puglia, Campania, Sicilia), cipolle (Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto), cavolfiori (Calabria, Campania, Puglia, Marche, Sicilia).
Le mele sono prodotte principalmente in Trentino-Alto Adige (quasi i 2/3 del totale), Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte; le pere in Emilia-Romagna (i 2/3 circa del totale), Veneto e Sicilia; albicocche e ciliegie in Puglia, Campania, Emilia-Romagna e Veneto; pesche in Emilia-Romagna, Campania, Sicilia e Piemonte; nocciole in Campania, Lazio, Sicilia e Piemonte, mandorle (tipiche delle aree meridionali).
Una voce molto importante è anche l’agrumicoltura: le arance provengono principalmente da Sicilia (metà della produzione totale) e Calabria (1/3 della produzione); i limoni da Sicilia (i 5/6 della produzione totale), Calabria e Campania.
Lo scambio del settore con l’estero è negativo per 2,7 miliardi di euro (2009, ma sostanzialmente stabile nel triennio), principalmente per i comparti dei cereali e dei semi oleosi.
Nel 2009 l’agricoltura ha impiegato 1,27 milioni di unità di lavoro (in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente) delle quali circa 1/4 sono stimate irregolari.
Il valore aggiunto complessivo è calato di circa il 14% ai prezzi correnti, rispetto all’anno precedente.
L’estensione del suolo usato a fini agricoli si riduce costantemente: fra il 2004 e il 2007 la riduzione è stata di circa 1 milione di ettari (il 7% circa del totale, riguardante essenzialmente l’arativo), solo parzialmente compensata dall’aumento del suolo forestale (di circa 300 000 ettari).

Foreste.
Dal 1990 al 2007 le superfici boschive e forestali sono aumentate di oltre 1/5 (per più di 1,7 milioni di ettari), portandosi a oltre 1/3 della superficie totale, sostanzialmente in linea con la media europea.
La grande estensione dell’Italia nel senso della latitudine e la sua variegata orografia determinano una grande varietà nel manto forestale autoctono. Nella zona mediterranea e nelle isole la vegetazione spontanea è costituita da boschi di leccio, pini (domestico, marittimo e di Aleppo), querce, lauro, cipressi e macchia arbustiva.
La regione appenninica nel suo piano basale si confonde con quella mediterranea e presenta oliveti, querceti caducifogli e castagneti; nella zona montana si hanno faggete e coniferete. Nella regione padana, intensamente coltivata e urbanizzata, la vegetazione spontanea è limitata a zone di brughiera e lungo alcuni fiumi. La regione alpina vede nel suo piano basale la presenza di boschi di lecci che cedono successivamente il posto alle faggete, ai castagneti e alle coniferete.

Allevamento.
Secondo il 6° Censimento generale dell’Agricoltura svolto dall’ISTAT nel 2010 il numero delle aziende zootecniche è crollato rispetto al 2000 (-68%) rimanendo però sostanzialmente stabile dal 2005.
La zootecnia ha il suo punto di forza nella Pianura Padana, dove i bovini vengono allevati con criteri moderni e prevalentemente in funzione della produzione del latte. Altrove il settore zootecnico è in genere male organizzato, anche se in Italia vi sono razze bovine molto apprezzate (per esempio la chianina toscana).
Il comparto subisce i contraccolpi di una lunga vertenza tra gli allevatori, il Ministero per le Politiche Agricole e la UE sul rispetto delle quote di produzione e il pagamento delle relative sanzioni per l’eccesso di produzione. Peraltro le quote verranno abolite all’inizio del 2015 e dall’annata 2009-2010 è iniziato un periodo di transizione che le aumenta dell’1% all’anno. Si modifica così l’organizzazione comune dei mercati del latte introdotta con la riforma del 1984 che intendeva, proprio con l’introduzione delle quote, correggere la distorsione della politica comunitaria precedente.
La riforma del 2003 sostituisce il sostegno ai prezzi con l’aiuto diretto al reddito, disaccoppiato dalla produzione. Con il 2015 il mercato sarà liberalizzato, ma restano preoccupazioni circa l’efficacia di tale politica al fine di rendere stabile l’equilibrio fra produzione e consumo, di contenere i prezzi finali e di sostenere il reddito dei produttori. L’industria trasformatrice (che presenta una notevole concentrazione) occupa 400 000 persone, con un fatturato annuo di 120 miliardi di euro.
Diffusi nel territorio sono gli allevamenti avicoli e quelli dei suini che alimentano qualificati salumifici. L’allevamento dei bufali rimane limitato. Lo scambio con l’estero nel 2009 è negativo per 1,4 miliardi di euro (in lieve flessione rispetto agli anni precedenti).

Caccia.
La fauna selvatica è considerata patrimonio indisponibile dello Stato su tutto il territorio nazionale; l’attività venatoria si svolge quindi per una concessione che lo Stato rilascia ai cittadini che la richiedono ed è regolata da precise norme di sicurezza e salvaguardia ambientale.
La caccia può essere esercitata solo ottemperando alle disposizioni di legge e rispettando i calendari venatori gestiti dalle singole regioni.
La scarsità di selvaggina autoctona e stanziale, ha portato all’introduzione di specie esotiche come il fagiano asiatico e la lepre americana, oppure all’importazione di specie estinte come la lepre comune. L’approvazione di un emendamento all’articolo 38 del ddl Comunitaria all’inizio del 2010 ha eliminato i limiti temporali dell’attività venatoria che veniva permessa solo dal 1° settembre al 31 gennaio su tutto il territorio nazionale, demandando alle regioni piena libertà di delibera per stanziali, migratori e altre specie.

Pesca.
Un’attività rimasta complessivamente povera è la pesca, anche per la limitata pescosità dei mari italiani, se si escludono l’alto Adriatico e il Canale di Sicilia. La pesca in acque internazionali è inoltre esposta ai rischi del contenzioso sull’estensione delle acque territoriali o delle zone di sfruttamento esclusivo rivendicato da alcuni stati rivieraschi, principalmente nordafricani.
L’attività si svolge sostanzialmente nel Mediterraneo, con una flotta costituita da imbarcazioni di dimensioni medie o modeste e con un lungo periodo di servizio. La pesca oceanica è limitata a poche unità, per quantitativi modesti. È peraltro in atto una politica della UE di incentivazione al ridimensionamento e all’ammodernamento della flotta, con dismissione del naviglio obsoleto, allo scopo di salvaguardare il patrimonio ittico che risulta gravemente compromesso dall’eccessivo sforzo di pesca e dalle tecniche troppo invasive nei confronti dei fondali. Principali porti pescherecci: Mazara del Vallo (TP) e San Benedetto del Tronto (AP).
La maggior parte dei molluschi proviene dalle coltivazioni di mitili (principalmente in Veneto, Marche, Puglia, Sicilia, Emilia-Romagna, Abruzzo). In notevole sviluppo la piscicoltura, in acque dolci principalmente per trote e storioni (soprattutto in Lombardia, Lazio, Umbria), in acque salate per spigole, cefali e orate (soprattutto sul litorale adriatico settentrionale e in Sicilia, Toscana, Sardegna). Allevamenti di anguille si trovano principalmente in Lazio, Umbria, Veneto, Emilia-Romagna.
La pesca è insufficiente a soddisfare la richiesta del mercato nazionale, che pertanto è costretto a ricorrere a consistenti importazioni (il saldo netto con l’estero nel 2009 è risultato negativo per circa 650 milioni di euro, mentre il valore del pescato nel 2008 è risultato di circa 1 miliardo di euro ai prezzi correnti, con una notevole flessione rispetto agli anni precedenti).
Le statistiche sul pescato hanno per oggetto solo i quantitativi immessi nel mercato; il pescato utilizzato al di fuori dei centri di raccolta, pur avendo proporzioni notevoli, sfugge alla rilevazione statistica.

Utilizzazione del suolo
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
arativo32,25%2010
foreste30,84%2010
Aziende agricole e relativa superficie - Numero aziende
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte67 148unità2010
Valle d'Aosta3 554unità2010
Aziende agricole e relativa superficie - Superficie Agricola Utilizzata (SAU)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte1 010 780ha2010
Valle d'Aosta55 596ha2010
Aziende agricole e relativa superficie - Superficie Aziendale Totale (SAT)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte1 299 008ha2010
Valle d'Aosta119 368ha2010
Superficie agricola aziendale - Altro e improduttivo
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte102,3ha x 10002010
Valle d'Aosta52,2ha x 10002010
Superficie agricola aziendale - Boschi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte185,9ha x 10002010
Valle d'Aosta11,6ha x 10002010
Superficie agricola aziendale - Colture permanenti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte94,6ha x 10002010
Valle d'Aosta0,8ha x 10002010
Superficie agricola aziendale - Prati e pascoli
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte371,4ha x 10002010
Valle d'Aosta54,3ha x 10002010
Superficie agricola aziendale - Seminativi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte544,8ha x 10002010
Valle d'Aosta0,4ha x 10002010
Prodotti fitosanitari per uso agricolo - Altri non classificabili
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
erbicidi24 711t2010
fungicidi54 138t2010
Prodotti fitosanitari per uso agricolo - Molto tossici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
erbicidi231t2010
fungicidi4 282t2010
Prodotti fitosanitari per uso agricolo - Nocivi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
erbicidi3 187t2010
fungicidi9 287t2010
Prodotti fitosanitari per uso agricolo - Totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
erbicidi28 129t2010
fungicidi67 707t2010
Agricoltura produzioni - cereali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
avena305,31000 t2011
cereali19 1401000 t2011
Agricoltura produzioni - tuberi e radici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
patate1 578,91000 t2011
patate dolci10,71000 t2011
Agricoltura produzioni - ortaggi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
aglio29,6551000 t2010
asparagi43,9731000 t2010
Agricoltura produzioni - leguminose da granella
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
carrube25,3371000 t2010
ceci8,11000 t2011
Agricoltura produzioni - vite
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
uva7 162,71000 t2011
Agricoltura produzioni - olivo
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
olive3 3721000 t2011
Agricoltura produzioni - piante oleifere
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
colza44,61000 t2011
girasole2771000 t2011
Agricoltura produzioni - piante aromatiche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
piretro0,31000 t2010
Agricoltura produzioni - piante industriali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
barbab. zucch.4 006,91000 t2011
tabacco89,11000 t2010
Agricoltura produzioni - lino
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
lino fibra0,491000 t2010
lino semi21000 t2010
Agricoltura produzioni - piante tessili
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
canapa fibra1,21000 t2010
Agricoltura produzioni - frutta, bacche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
albicocche271,61000 t2011
ciliegie122,81000 t2011
Agricoltura produzioni - frutta secca
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
mandorle107,91000 t2011
nocciole132,41000 t2011
Agricoltura produzioni - agrumi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
agrumi3 907,11000 t2011
altri agrumi271000 t2010
Agricoltura produzioni - frutti tropicali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
banane0,341000 t2010
Agricoltura produzioni - altri
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
funghi981000 t2010
Agricoltura superfici - cereali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
avena126,91000 ha2011
frumento1 7261000 ha2011
Agricoltura superfici - tuberi e radici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
patate61,61000 ha2011
patate dolci0,51000 ha2011
Agricoltura superfici - ortaggi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
aglio3,1851000 ha2010
carciofi49,61000 ha2011
Agricoltura superfici - leguminose da granella
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
ceci5,61000 ha2011
fagioli20,551000 ha2010
Agricoltura superfici - vite
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
vite753,51000 ha2011
Agricoltura superfici - olivo
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
olivo1 165,21000 ha2011
Agricoltura superfici - piante oleifere
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
colza18,81000 ha2011
girasole118,11000 ha2011
Agricoltura superfici - piante industriali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
barbab. zucch.62,21000 ha2011
tabacco281000 ha2010
Agricoltura superfici - lino
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
lino fibra2,31000 ha2010
lino semi31000 ha2010
Agricoltura superfici - piante tessili
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
canapa fibra0,251000 ha2010
Agricoltura superfici - frutta, bacche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
albicocche19,61000 ha2011
ciliegie30,21000 ha2011
Agricoltura superfici - frutta secca
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
mandorle75,41000 ha2011
nocciole70,51000 ha2011
Agricoltura superfici - agrumi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
agrumi168,41000 ha2011
altri agrumi1,51000 ha2010
Agricoltura superfici - frutti tropicali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
banane0,0151000 ha2010
Cereali - avena
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994354,7t x 1000 -
1995301,3t x 1000 -
Cereali - frumento
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19948 251,4t x 1000 -
19957 955,5t x 1000 -
Cereali - mais
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19947 483,4t x 1000 -
19958 440,3t x 1000 -
Cereali - orzo
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19941 467,4t x 1000 -
19951 421,6t x 1000 -
Cereali - riso (risone)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19941 360,5t x 1000 -
19951 328,1t x 1000 -
Leguminose da granella - fave
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994100,7t x 1000 -
199598,7t x 1000 -
Coltivazioni ortive - carciofi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994535,4t x 1000 -
1995517,2t x 1000 -
Coltivazioni ortive - carote e rape
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994442,8t x 1000 -
1995396,4t x 1000 -
Coltivazioni ortive - cavolfiori
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994476,5t x 1000 -
1995470,8t x 1000 -
Coltivazioni ortive - cavoli e broccoli di rapa
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994480,2t x 1000 -
1995453,2t x 1000 -
Coltivazioni ortive - cipolle e porri
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994476,3t x 1000 -
1995472t x 1000 -
Coltivazioni ortive - fagioli freschi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994215,2t x 1000 -
1995200,7t x 1000 -
Coltivazioni ortive - fave fresche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199486,9t x 1000 -
199585,5t x 1000 -
Coltivazioni ortive - finocchi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994425,6t x 1000 -
1995553,4t x 1000 -
Coltivazioni ortive - melanzane
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994305,4t x 1000 -
1995301,6t x 1000 -
Coltivazioni ortive - patate
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19942 020,8t x 1000 -
19952 080,9t x 1000 -
Coltivazioni ortive - peperoni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994341,9t x 1000 -
1995325,1t x 1000 -
Coltivazioni ortive - pomodori
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19945 574,8t x 1000 -
19955 182,6t x 1000 -
Coltivazioni ortive - zucchine
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994353,9t x 1000 -
1995356t x 1000 -
Coltivazioni industriali - barbabietole da zucchero
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199412 629,3t x 1000 -
199513 188,3t x 1000 -
Coltivazioni industriali - girasole
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994544,9t x 1000 -
1995531,5t x 1000 -
Coltivazioni industriali - soia
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994719,8t x 1000 -
1995732,4t x 1000 -
Coltivazioni industriali - tabacco
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994120,6t x 1000 -
1995124,5t x 1000 -
Coltivazioni legnose - actinidia (kiwi)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994344,3t x 1000 -
1995314t x 1000 -
Coltivazioni legnose - agrumi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19942 832,9t x 1000 -
19952 606,1t x 1000 -
Coltivazioni legnose - albicocche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994179,1t x 1000 -
1995104,7t x 1000 -
Coltivazioni legnose - arance
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19941 809t x 1000 -
19951 596,8t x 1000 -
Coltivazioni legnose - ciliegie
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994147,7t x 1000 -
1995127t x 1000 -
Coltivazioni legnose - limoni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994550,3t x 1000 -
1995543,1t x 1000 -
Coltivazioni legnose - mandorle (con guscio)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199489,9t x 1000 -
199560,3t x 1000 -
Coltivazioni legnose - mele
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19942 232,9t x 1000 -
19951 932t x 1000 -
Coltivazioni legnose - nocciole (con guscio)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994112,1t x 1000 -
1995100,1t x 1000 -
Coltivazioni legnose - olio d'oliva
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994486,4t x 1000 -
1995586,2t x 1000 -
Coltivazioni legnose - olive
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19942 640,3t x 1000 -
19953 288,6t x 1000 -
Coltivazioni legnose - pere
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994928,9t x 1000 -
1995874,1t x 1000 -
Coltivazioni legnose - pesche e nettarine
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19941 790,4t x 1000 -
19951 671,1t x 1000 -
Coltivazioni legnose - susine
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1994152,8t x 1000 -
1995104,3t x 1000 -
Coltivazioni legnose - uva
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19949 323,2t x 1000 -
19958 479,2t x 1000 -
Coltivazioni legnose - vino
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199459 276hl x 1000 -
199556 410hl x 1000 -
TOP

Foreste-Allevamento-Pesca

Superficie forestale per tipo di bosco - Boschi cedui composti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999783 636ha-
2000783 676ha-
Superficie forestale per tipo di bosco - Boschi cedui semplici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19972 833 759ha-
19982 834 463ha-
Superficie forestale per tipo di bosco - Fustaie
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19972 958 946ha-
19982 963 090ha-
Superficie forestale per tipo di bosco - Macchia mediterranea
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999266 180ha-
2000266 188ha-
Foreste
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
legname7 843 787mc2010
Produzione legname
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Totale7 843 787mc2010
legna per combustibili5 196 559mc2010
Allevamento - Bovini
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
bovini5 8981000 capi2011
bovini e bufalini6 2521000 capi2011
Allevamento - Bufali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
bufali354,41000 capi2011
Allevamento - Suini
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
suini9 3511000 capi2011
Allevamento - Ovini
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
ovini7 9431000 capi2011
Allevamento - Caprini
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
caprini9601000 capi2011
Allevamento - Equini
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
asini e muli511000 capi2011
cavalli373,31000 capi2011
Allevamento - Volatili o animali da cortile
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
volatili154 0001000 capi2010
Allevamento - Apicoltura
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
miele9,41000 t2010
Allevamento - Bachicoltura
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
seta greggia0,0121000 t2010
Allevamento - Prodotti derivati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
burro107,791000 t2010
carne4 284,9621000 t2010
Principali prodotti zootecnici - bozzoli
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199833t -
199939,1t -
Principali prodotti zootecnici - burro
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1998137,1t x 1000 -
1999148,5t x 1000 -
Principali prodotti zootecnici - carne (totale)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19983 652,4t x 1000 -
19993 743,8t x 1000 -
Principali prodotti zootecnici - carne bovina
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1998874,9t x 1000 -
1999919,6t x 1000 -
Principali prodotti zootecnici - carne di conigli e selvaggina
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1998241,2t x 1000 -
1999245,5t x 1000 -
Principali prodotti zootecnici - carne di pollame
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19981 150,4t x 1000 -
19991 132,8t x 1000 -
Principali prodotti zootecnici - carne equina
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199814,9t x 1000 -
199914,7t x 1000 -
Principali prodotti zootecnici - carne ovina e caprina
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199850,5t x 1000 -
199950t x 1000 -
Principali prodotti zootecnici - carne suina
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19981 320,5t x 1000 -
19991 381,2t x 1000 -
Principali prodotti zootecnici - formaggio
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19981 059,2t x 1000 -
19991 074,5t x 1000 -
Principali prodotti zootecnici - lana (sucida)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199810,5t x 1000 -
199910,9t x 1000 -
Principali prodotti zootecnici - latte (totale)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199811 827,7t x 1000 -
199911 824,5t x 1000 -
Principali prodotti zootecnici - latte per consumo diretto
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19984 709,2t x 1000 -
19994 705,6t x 1000 -
Principali prodotti zootecnici - uova
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1998705,9t x 1000 -
1999722,4t x 1000 -
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
balene3capi2010
corallo10,3t2010
Pesca marittima e lagunare - Alici sarde sgombri
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Veneto14 158t2010
Friuli-V. Giulia558t2010
Pesca marittima e lagunare - Molluschi e crostacei
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Veneto5 659t2010
Friuli-V. Giulia2 170t2010
Pesca marittima e lagunare - Pesca in laghi e bacini artificiali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte346,8t2010
Lombardia1 099,6t2010
Pesca marittima e lagunare - Tonni e pesci spada
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Veneto2t2010
Liguria402t2010
Pesca marittima e lagunare - Totale compresi altri pesci
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Veneto23 427t2010
Friuli-V. Giulia3 724t2010
Caccia - agenti venatori
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Numero3 843unità2007
Caccia - aziende faunistico-venatorie
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Numero1 530unità2007
Superficie1 057 443ha2007
Caccia - cacciatori
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Numero751 876unità2007
Caccia - oasi di protezione della fauna
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Numero1 112unità2007
Superficie813 812ha2007
Caccia - zone di ripopolamento e cattura
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Numero2 080unità2007
Superficie1 282 353ha2007
TOP

Risorse minerarie

Risorse Minerarie - Minerali energetici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
carbone1011000 t2010
carbone (totale)1011000 t2010
Risorse Minerarie - Minerali metalliferi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
allumina752,91000 t2009
antimonio0,51000 t2005
Risorse Minerarie - Minerali non metalliferi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
asfalto1 4541000 t2010
barite3,51000 t2010
Risorse Minerarie - Rocce
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
alabastro7 0001000 t2010
caolino6451000 t2011
Risorse Minerarie - Minerali preziosi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
argento100kg2009
Minerali energetici - carbone
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200670 000t -
200720 000t -
Minerali energetici - gas naturale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199520 383 973mc x 1000 -
199620 034 000mc x 1000 -
Minerali energetici - gasolina
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199528 166t -
199619 171t -
Minerali energetici - lignite
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1995352 293t -
1996192 936t -
Minerali energetici - petrolio greggio
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19955 207 980t -
19965 368 971t -
Minerali energetici - vapore endogeno
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199530 611 593t -
199631 027 107t -
Minerali metalliferi - manganese
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19956 448t -
19966 523t -
Minerali metalliferi - piombo
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199522 658t -
199620 260t -
Minerali non metalliferi - bentonite
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006470 000t -
2007306 000t -
Minerali non metalliferi - feldspati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19952 199 315t -
19962 287 086t -
Minerali non metalliferi - fluorite
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1995124 749t -
1996126 671t -
Minerali non metalliferi - gesso
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20062 860 000t -
20075 458 000t -
Minerali non metalliferi - marna da cemento
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199511 733 556t -
199612 480 388t -
Minerali non metalliferi - salgemma
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19953 430 374t -
19963 528 120t -
Minerali non metalliferi - silicati di alluminio
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19951 437 630t -
19961 460 482t -
Minerali non metalliferi - talco
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1995159 106t -
1996132 647t -
TOP

Energia

Energia elettrica - Produzione
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
- termica218 486,1ml kWh2011
- idrica47 202,1ml kWh2011
Energia elettrica - Potenza installata
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
- termica81 743,61000 kW2011
- idrica24 068,31000 kW2011
Energia elettrica - Totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
totale produzione291 445,8ml kWh2011
totale potenza installata113 630,51000 kW2011
Energia elettrica - potenza installata - Impianti idroelettrici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199321 786 000kW -
199421 888 000kW -
Energia elettrica - potenza installata - Impianti termoelettrici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199347 597 000kW -
199448 152 000kW -
Energia elettrica - produzione netta
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1993211 357kWh x 1000000 -
1994220 162kWh x 1000000 -
Energia elettrica - Produzione netta per fonte energetica - Eolica
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte21,7kWh x 10000002011
Trentino-A. Adige0,4kWh x 10000002011
Energia elettrica - Produzione netta per fonte energetica - Fotovoltaica
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte830,3kWh x 10000002011
Valle d'Aosta11,1kWh x 10000002011
Energia elettrica - Produzione netta per fonte energetica - Geotermoelettrica
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Toscana5 315,2kWh x 10000002011
Italia5 315,2kWh x 10000002011
Energia elettrica - Produzione netta per fonte energetica - Idroelettrica
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte6 892,5kWh x 10000002011
Valle d'Aosta2 708,9kWh x 10000002011
Energia elettrica - Produzione netta per fonte energetica - Termoelettrica
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte16 678,5kWh x 10000002011
Valle d'Aosta10kWh x 10000002011
Energia elettrica - Produzione netta per fonte energetica - Totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte24 413,6kWh x 10000002011
Valle d'Aosta2 730kWh x 10000002011
Bilancio Energia elettrica - risorse - Importazioni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199235 947kWh x 1000000 -
199340 109kWh x 1000000 -
Bilancio Energia elettrica - risorse - Produzione lorda
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1992226 243kWh x 1000000 -
1993222 788kWh x 1000000 -
Bilancio Energia elettrica - risorse - Totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1992262 190kWh x 1000000 -
1993262 897kWh x 1000000 -
Bilancio Energia elettrica - impieghi - Consumi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1992228 008kWh x 1000000 -
1993228 906kWh x 1000000 -
Bilancio Energia elettrica - impieghi - Esportazioni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1992647kWh x 1000000 -
1993677kWh x 1000000 -
Bilancio Energia elettrica - impieghi - Perdite, altri consumi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199233 535kWh x 1000000 -
199333 314kWh x 1000000 -
TOP

Industria

Unità locali e addetti - Imprese
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte341 047unità2010
Valle d'Aosta12 032unità2010
Unità locali e addetti - Imprese - addetti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte1 383 648unità2010
Valle d'Aosta38 820unità2010
Unità locali e addetti - Istituzioni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte30 189unità2001
Valle d'Aosta1 762unità2001
Unità locali e addetti - Istituzioni - addetti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte256 028unità2001
Valle d'Aosta11 489unità2001
Industria - Siderurgia e Metallurgia
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
acciaio28 6621000 t2011
alluminio1 414,21000 t2010
Industria - Meccanica
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
auto485,61000 unità2011
autoveicoli790,31000 unità2011
Industria - Elettrotecnica ed elettronica
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
computer137,981000 unità2009
condizionatori1 252,81000 unità2004
Industria - Petrolchimica
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
benzine25 8061000 t2011
bitume3 0591000 t2011
Industria - Chimica
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
a. cloridrico257,11000 t2009
a. nitrico110,41000 t2009
Industria - Tessile
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
filati di cotone87,761000 t2009
filati di lana69,051000 t2009
Industria - Abbigliamento e calzature
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
scarpe207 0001000 paia2011
Industria - Alimentare
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
birra1 2371000 t2010
caffè435,71000 t2009
Industria - Tabacco
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
sigarette40 350ml unità2003
sigari146ml unità2002
Industria - Carta, legno
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
altra carta8 806,71000 t2010
carta8 9881000 t2010
Industria - Lavorazione minerali non metalliferi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
cemento35 0001000 t2011
Industria - Varie
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
produzione alimentari e tabacco32 004,1ml $ USA2007
produzione chimica25 171,8ml $ USA2007
Industria metallurgica e siderurgica - produzioni - acciaio grezzo
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199527 771 106t -
199624 284 985t -
Industria metallurgica e siderurgica - produzioni - alluminio
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20061 471 999t -
20071 501 484t -
Industria metallurgica e siderurgica - produzioni - coke metallurgico
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20084 485 000t -
20092 755 000t -
Industria metallurgica e siderurgica - produzioni - ferroleghe
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200854 000t -
200942 500t -
Industria metallurgica e siderurgica - produzioni - ghisa
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199511 677 789t -
199610 324 339t -
Industria metallurgica e siderurgica - produzioni - piombo
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006190 500t -
2007211 800t -
Industria metallurgica e siderurgica - produzioni - rame
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200636 400t -
200728 600t -
Industria metallurgica e siderurgica - produzioni - zinco
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1995264 142t -
1996273 037t -
Industria metallurgica e siderurgica - produzioni - zolfo di recupero
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006740 000t -
2007740 000t -
Industria dei mezzi di trasporto - altre navi non per il trasporto di merci (tslc)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20084 469 520unità -
2009222 421unità -
Industria dei mezzi di trasporto - autobus
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20101 065unità -
2011823unità -
Industria dei mezzi di trasporto - autocarri > 3,5 t
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
201027 948unità -
201133 577unità -
Industria dei mezzi di trasporto - autovetture
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2010573 169unità -
2011485 606unità -
Industria dei mezzi di trasporto - biciclette
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20102 489 000unità -
20112 430 000unità -
Industria dei mezzi di trasporto - carrozzerie per autoveicoli
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2008149 417unità -
2009112 198unità -
Industria dei mezzi di trasporto - ciclomotori
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2010105 000unità -
201185 000unità -
Industria dei mezzi di trasporto - imbarcazioni da diporto e sportive
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200843 660unità -
200936 220unità -
Industria dei mezzi di trasporto - locomotive e locotrattori
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2008319unità -
2009509unità -
Industria dei mezzi di trasporto - motocicli e scooters
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2010343 100unità -
2011329 500unità -
Industria dei mezzi di trasporto - motori per autoveicoli
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20081 893 609unità -
20091 387 663unità -
Industria dei mezzi di trasporto - motori per motocicli
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2008663 375unità -
2009738 029unità -
Industria dei mezzi di trasporto - navi da crociera (tslc)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2008328 294unità -
2009283 387unità -
Industria dei mezzi di trasporto - navi per il trasporto di merci (tslc)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200818 673unità -
20098 047unità -
Industria dei mezzi di trasporto - navi ro-ro (tslc)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2009100 542unità -
Industria dei mezzi di trasporto - navi traghetto (tslc)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200861 715unità -
200957 670unità -
Industria dei mezzi di trasporto - parti di rimorchi e semirimorchi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200828 636unità -
2009105 128unità -
Industria dei mezzi di trasporto - pescherecci (tslc)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20085 199unità -
20093 919unità -
Industria dei mezzi di trasporto - quadricicli
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20107 076unità -
20117 300unità -
Industria dei mezzi di trasporto - rimorchiatori e draghe (tslc)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200876 193unità -
200941 541unità -
Industria dei mezzi di trasporto - rimorchi e semirimorchi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200822 538unità -
200915 912unità -
Industria dei mezzi di trasporto - telai per autoveicoli
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2008221 155unità -
2009102 633unità -
Industria dei mezzi di trasporto - trattori agricoli e forestali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2008100 455unità -
200964 887unità -
Industria dei mezzi di trasporto - veicoli commerciali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2010236 004unità -
2011270 342unità -
Industria elettrica ed elettronica - altre macchine per l'elaborazione dell'informazione
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2008297 589unità -
2009317 754unità -
Industria elettrica ed elettronica - altri circuiti integrati elettronici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20081 886 883 995unità -
20092 209 784 078unità -
Industria elettrica ed elettronica - apparecchi elettrici per la preparazione del caffè e del tè
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20082 094 533unità -
20091 997 072unità -
Industria elettrica ed elettronica - asciugacapelli
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20081 945 029unità -
20091 210 813unità -
Industria elettrica ed elettronica - aspirapolvere
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20082 267 252unità -
20091 783 410unità -
Industria elettrica ed elettronica - circuiti integrati elettronici e multichip: memorie
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20083 518 405unità -
200922 941 890unità -
Industria elettrica ed elettronica - circuiti integrati elettronici e multichip: processori e controller
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2008125 925 167unità -
200912 720 699unità -
Industria elettrica ed elettronica - circuiti stampati rigidi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2008244 939 018unità -
2009179 894 463unità -
Industria elettrica ed elettronica - cucine
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2008800 862unità -
20091 254 466unità -
Industria elettrica ed elettronica - ferri da stiro
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2008430 396unità -
2009295 314unità -
Industria elettrica ed elettronica - fornelli elettrici e da incasso
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20081 626 373unità -
2009870 626unità -
Industria elettrica ed elettronica - forni elettrici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20083 445 163unità -
20092 574 712unità -
Industria elettrica ed elettronica - frigoriferi per uso domestico e da incasso
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20082 162 104unità -
20091 568 326unità -
Industria elettrica ed elettronica - lavastoviglie
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20082 837 763unità -
20092 011 496unità -
Industria elettrica ed elettronica - lavatrici e asciugatrici per uso domestico
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20088 574 799unità -
20095 409 057unità -
Industria elettrica ed elettronica - personal computers portatili
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2008348 416unità -
2009137 981unità -
Industria elettrica ed elettronica - stampanti, copiatrici e fax
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200893 310unità -
200979 380unità -
Industria elettrica ed elettronica - ventilatori
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20082 846 717unità -
20091 688 479unità -
Industria cotoniera - altri filati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199627 265t -
199727 950t -
Industria cotoniera - filati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1996261 980t -
1997266 435t -
Industria cotoniera - filati di cotone
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1996221 740t -
1997225 280t -
Industria cotoniera - filati di fiocco
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199612 975t -
199713 205t -
Industria cotoniera - tessuti di altre fibre e misti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199619 490t -
199719 610t -
Industria cotoniera - tessuti di cotone
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1996196 455t -
1997203 280t -
Industria cotoniera - tessuti di fiocco
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199625 190t -
199727 210t -
Industria laniera - coperte e plaids
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19998 852t -
20007 789t -
Industria laniera - filati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1996448 590t -
1997475 144t -
Industria laniera - filati cardati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1996191 308t -
1997197 090t -
Industria laniera - filati pettinati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1996257 282t -
1997278 054t -
Industria laniera - tessuti cardati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199689 776t -
199795 137t -
Industria laniera - tessuti pettinati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199663 874t -
199763 220t -
Industria chimica - abradenti in polvere
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199721 659t -
199816 354t -
Industria chimica - acetilene
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199719 209t -
199819 504t -
Industria chimica - acido cloridrico
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1996562 954t -
1997524 294t -
Industria chimica - acido fluoridrico
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006123 662t -
2007115 523t -
Industria chimica - acido nitrico
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1996545 019t -
1997559 585t -
Industria chimica - acido solforico
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19962 214 001t -
19972 214 303t -
Industria chimica - altri saponi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006126 381t -
2007142 879t -
Industria chimica - ammoniaca
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006500 000t -
2007564 192t -
Industria chimica - cloro
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1996827 057t -
19971 107 669t -
Industria chimica - concimi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20062 223 655t -
20072 364 755t -
Industria chimica - detergenti abradenti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20062 376 749t -
20072 652 618t -
Industria chimica - detergenti tensioattivi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006713 208t -
2007809 262t -
Industria chimica - formaldeide
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199743 061t -
199852 523t -
Industria chimica - saponi da toeletta
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200642 400t -
200734 169t -
Industria chimica - soda caustica
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1996875 680t -
1997855 287t -
Industria chimica - superfosfati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200665 480t -
200758 394t -
Industria chimica - urea
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006284 186t -
2007241 422t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - cellulosa e suoi derivati chimici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200633 137t -
200733 590t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - poliammide
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006426 871t -
2007397 635t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - policloruro di vinile
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006299 210t -
2007370 025t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - poliestere
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006946 450t -
20071 066 789t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - polietilene e copolimeri di etilene e acetato di vinile
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20062 470 113t -
20072 242 062t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - polimeri acrilici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006298 683t -
2007208 317t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - polimeri di acetato di vinile
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006461 200t -
2007232 022t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - polipropilene e altri polimeridi propilene
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200692 973t -
2007114 494t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - polistirene e copolimeri stirolici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006505 929t -
2007574 613t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - poliuretani
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006742 540t -
2007661 579t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - resine alchidiche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006111 412t -
200790 026t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - resine epossiche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200688 027t -
200790 835t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - resine fenoliche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006132 024t -
2007149 842t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - resine melamminiche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200689 562t -
2007117 327t -
Materie plastiche, fibre chimiche artificiali e sintetiche - resine ureiche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006818 551t -
2007893 112t -
Materie plastiche, fibre chimiche non cellulosiche - FIBRE NON CELLULOSICHE
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1997659 351t -
1998631 352t -
Materie plastiche, fibre chimiche non cellulosiche - poliammidiche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1996168 586t -
1997177 596t -
Materie plastiche, fibre chimiche non cellulosiche - poliestere e acriliche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1996415 557t -
1997411 974t -
Materie plastiche, fibre chimiche non cellulosiche - polipropileniche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199678 934t -
199769 791t -
Industria del petrolio-materie prime lavorate - altri prodotti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2005806 000t -
20061 066 000t -
Industria del petrolio-materie prime lavorate - petrolio greggio estero
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199674 847 851t -
199778 269 026t -
Industria del petrolio-materie prime lavorate - petrolio greggio nazionale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19965 365 968t -
19975 818 647t -
Industria del petrolio-materie prime lavorate - semilavorati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200511 531 000t -
200611 143 000t -
Industria del petrolio-derivati - altri prodotti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20051 900 000t -
20061 981 000t -
Industria del petrolio-derivati - benzina auto
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200520 386 000t -
200619 292 000t -
Industria del petrolio-derivati - bitume di petrolio
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20053 435 000t -
20063 760 000t -
Industria del petrolio-derivati - carboturbo/petrolio
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20054 158 000t -
20064 125 000t -
Industria del petrolio-derivati - gasolio
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200538 083 000t -
200638 696 000t -
Industria del petrolio-derivati - gpl
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20052 379 000t -
20062 239 000t -
Industria del petrolio-derivati - lubrificanti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20051 386 000t -
20061 266 000t -
Industria del petrolio-derivati - olio combustibile
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200513 722 000t -
200612 266 000t -
Industria del petrolio-derivati - virgin nafta
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20054 253 000t -
20064 213 000t -
Industria della gomma - articoli d'igiene/farmacia in gomma
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200623 752t -
200713 877t -
Industria della gomma - indumenti e accessori in gomma
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200614 248t -
200711 202t -
Industria della gomma - pneumatici nuovi (n°)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200641 368 094unità -
200743 185 884unità -
Industria della gomma - pneumatici rigenerati (n°)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20063 942 987unità -
20073 302 793unità -
Industria della gomma - suole e tacchi in gomma (n°)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006698 018 443unità -
2007596 968 090unità -
Industria della gomma - tessuti gommati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200647 594t -
200750 878t -
Industria della gomma - tubi in gomma vulcanizzata
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2006101 821t -
2007151 745t -
Industria della carta - altra carta e cartone patinati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20072 459 447t -
20082 330 223t -
Industria della carta - altra carta e cartone per usi grafici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2007345 442t -
2008295 767t -
Industria della carta - carta da giornali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2007274 175t -
2008221 300t -
Industria della carta - carta e cartone in rotoli o fogli
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20071 575 885t -
20081 540 936t -
Industria della carta - carta e cartone ondulati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20072 803 956t -
20082 940 417t -
Industria della carta - carta e cartone trattati (adesivi, spalmati, impregnati o ricoperti)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2007579 845t -
2008517 174t -
Industria della carta - carta e cartoni di tipo kraft
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2007112 968t -
2008194 628t -
Industria della carta - carta patinata per usi grafici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20071 358 471t -
2008887 466t -
Industria della carta - carta per ondulatori
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20071 936 887t -
20081 521 734t -
Industria della carta - carta per usi domestici e sanitari
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20071 210 623t -
20081 061 026t -
Industria della carta - carte da parati e rivestimenti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200735 773t -
200839 561t -
Industria della carta - imballaggi di carta e cartone
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200712 575 532t -
200810 143 029t -
Industria della carta - paste chimiche e semichimiche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2007211 000t -
2008162 000t -
Industria della carta - paste meccaniche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2007333 388t -
2008325 504t -
Industria della carta - prodotti cartotecnici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2007141 245t -
2008290 491t -
Industria della carta - prodotti igienico-sanitari e per uso domestico
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20071 678 197t -
20081 678 840t -
Industria del tabacco - sigarette e sigaretti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199550 267,4t -
199651 506,5t -
Industria del tabacco - sigari
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1995550,3t -
1996542,9t -
Industria del tabacco - tabacchi in polvere
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199527,3t -
199622,3t -
Industria del tabacco - Totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199551 032,2t -
199652 211,5t -
Industria del tabacco - trinciati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1995187,2t -
1996139,8t -
TOP

Commercio


Settore terziario
Commercio interno.
Il settore conta (2009) circa 1,5 milioni di imprese (per il 70% ditte individuali, per il 13% società di capitali) con 3,5 milioni di addetti (il 14% degli occupati nell’intero sistema economico), dei quali circa metà nel commercio al dettaglio, circa 1/3 nel commercio all’ingrosso e nell’intermediazione, e il resto in quello dei carburanti e degli autoveicoli (comprese le riparazioni). La quota dei dipendenti rispetto agli occupati del settore è complessivamente del 53%, in leggero aumento nel corso degli anni, ma comunque inferiore alla quota generale nei servizi (72%) e a quella dell’industria (78%).
Negli ultimi anni il comparto alimentare ha registrato il ridimensionamento del numero di esercizi specializzati e la crescita della grande distribuzione (basata principalmente sulla convenienza di prezzo, realizzata attraverso le economie di scala nella logistica e nell’approvvigionamento). Nel comparto non alimentare, dov’è ancora importante la relazione personale fra venditore e cliente, sono aumentati i punti vendita di piccole dimensioni, specialmente nell’abbigliamento e nelle calzature (in controtendenza sono peraltro diminuiti quelli di mobili, elettrodomestici ed elettronica di consumo). Al Sud permane una maggiore presenza di piccoli esercizi, rispetto alla media nazionale.

Commercio estero.
L’Italia è uno dei paesi protagonisti del commercio mondiale, con il 2,9% delle esportazioni totali di merci e il 2,9% delle importazioni (2011).
Nel 2009 la bilancia commerciale aveva registrato un disavanzo di 5 875 milioni di euro, in netta diminuzione rispetto al 2008 (13 034 milioni di euro), unico dato positivo in un panorama generale di crollo verticale degli scambi dovuto alle ripercussioni della crisi internazionale. Nel 2009 erano infatti diminuite sia le esportazioni (-20,9%) che le importazioni (-22,1%).
I dati relativi al 2010 e al 2011 vedono un netto aumento sia delle esportazioni (+13,5% tra 2009 e 2010 e +10,2% tra 2010 e 2011) che delle importazioni (+19% tra 2009 e 2010 e +8,3% tra 2010 e 2011). A fine 2010 e a fine 2011 il saldo commerciale risultava però fortemente negativo per 30 043 milioni di euro nel 2010 e 24 630 milioni di euro nel 2011.
I principali mercati di sbocco delle esportazioni italiane sono i paesi UE (56%), in particolare Germania e Francia (con quote rispettivamente pari al 13,1% e all’11,6%), e gli USA (6,1%). Per le importazioni, le aree di maggior interesse sono l’Unione Europea (53,3%), gli altri paesi europei (11,1%) e l’Asia orientale (11,5%).
La classificazione dei beni importati nel 2011 vede ai primi posti i prodotti minerari (tra i quali petrolio e gas naturale, 62,9 miliardi di euro, il 13,3% in più rispetto al 2010) e i mezzi di trasporto (38,1 miliardi di euro, lo 0,9% in più rispetto al 2010).
Fra i beni esportati, quasi tutti i settori aumentano le performances. In leggero calo solo i prodotti delle miniere (-4,4%). Incrementi particolarmente significativi segnano i prodotti petroliferi raffinati, quelli chimici e farmaceutici e i veicoli.


Servizi alle imprese.
Il settore comprende le attività immobiliari, il noleggio di macchinari e attrezzature, l’informatica, la ricerca e sviluppo, le libere professioni. 
È formato (2009) da quasi 700 000 imprese che occupano circa 3 milioni di addetti (1/5 dei quali nell’informatica e nella ricerca). La forma giuridica è principalmente quella della società di capitali (44%), in notevole crescita negli ultimi anni, seguita con quote fra loro simili dalla società di persone e dalla ditta individuale. La ricerca e sviluppo si concentra prevalentemente in alcuni settori: chimico e farmaceutico, delle apparecchiature elettroniche per telecomunicazioni, degli autoveicoli, aerospaziale. L’intervento pubblico è modesto (circa 1,1% del PIL nel 2009, molto meno che nella maggior parte dei paesi UE) e riguarda molteplici istituzioni (CNR, ENEA, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Istituto Superiore di Sanità, università, laboratori e istituti dipendenti da ministeri). Nonostante i limitati finanziamenti pubblici, l’Italia partecipa a numerosi enti internazionali di ricerca, tra i quali il Consiglio europeo per la ricerca nucleare (CERN) e l’Agenzia spaziale europea (ESA).

Finanza.
Alla fine del 2009 le attività finanziarie nette delle famiglie assommano a 2 734 829 milioni di euro, con un incremento del 2,1% rispetto all’anno precedente, e sono pari a 2,6 volte il reddito disponibile (la media dell’area euro è 1,9). Le attività sono formate per il 30% da circolante e depositi, per quasi il 20% da titoli di Stato e obbligazioni, per circa il 29% da azioni e quote di fondi comuni, e per il restante 21% da altre attività. È peraltro risultato (2008) che 1/10 delle famiglie non detiene alcuna attività finanziaria, e che i 3/5 circa non detengono altro che depositi bancari o postali. Le passività, sempre a fine 2009, sono pari a 0,6 volte il reddito disponibile del totale delle famiglie (la media dell’area euro è 0,95 e nei paesi anglosassoni supera l’unità) e sono formate principalmente da mutui immobiliari.
La situazione finanziaria delle imprese presenta invece un saldo netto negativo di 1 717 410 milioni di euro. Le passività sono formate da azioni e partecipazioni per il 43%, e per la quota restante principalmente da debiti (a breve termine per il 12%, a medio termine per il 18%, commerciali per il 15%). Le attività sono formate da crediti commerciali per il 32% (le esigenze di finanziamento del capitale circolante sono aumentate con la dilatazione dei tempi di pagamento nelle transazioni commerciali), da azioni e partecipazioni per il 18%.
Intermediari finanziari.
A fine 2011 il comparto bancario risulta formato da 740 banche, con poco più di 33 600 sportelli. Le operazioni di fusione e acquisizione degli anni scorsi hanno però fatto aumentare il grado di concentrazione del comparto a livello nazionale: l’attivo consolidato dei due maggiori gruppi (Unicredit e Intesa San Paolo) costituisce il 33,9% dell’attivo totale del sistema, tre gruppi medi (Montepaschi, Banco popolare, UBI) costituiscono il 18,6% dell’attivo, una cinquantina di gruppi minori coprono il 35% dell’attivo e quasi 600 piccole realtà prevalentemente locali valgono per il resto dell’attivo. Fra i primi 20 gruppi bancari, 8 non sono quotati in borsa. I gruppi e le banche quotati in borsa rappresentano il 64,3% dell’attivo.
La proiezione all’estero riguarda principalmente i paesi dell’Europa centrale e orientale, da parte dei due maggiori gruppi bancari italiani.
La crisi finanziaria del 2008-09 ha colpito solo marginalmente il comparto bancario italiano, relativamente poco esposto alle forme di investimento più compromesse, ma la successiva crisi economica ha peggiorato la qualità del credito, facendo aumentare notevolmente le sofferenze e le preoccupazioni del mercato molto sensibile alle speculazioni. Si è anche registrato un calo nell’erogazione del credito, specialmente da parte dei maggiori gruppi bancari. Sempre a fine 2009 il comparto non bancario era formato da 201 società di gestione del risparmio (SGR) e 115 società di intermediazione mobiliare (SIM).
Investitori istituzionali.
Nel 2009 le attività gestite ammontavano a 1186 miliardi di euro (con un aumento del 7% circa rispetto al 2008), dei quali il 22,3% dai fondi comuni, il 36,4% dalle assicurazioni, il 37,6% dalle gestioni patrimoniali e la quota residua dai fondi pensione.
Il patrimonio netto consolidato (al netto degli investimenti intersettoriali) ammonta a 902 miliardi di euro.
Il comparto è ancora modesto, nel confronto internazionale: nel 2008 le attività finanziarie delle assicurazioni e dei fondi comuni erano pari al 20% delle attività finanziarie delle famiglie, rispetto al 54% della Germania e all’83% della Francia.
La struttura distributiva è ancora poco diversificata e la gamma dei prodotti offerti è relativamente ristretta.
Il comparto assicurativo è formato (2011) da 144 imprese, di cui 57 nel ramo vita, 73 nel ramo danni, 14 multiramo.
Nel 2011 i premi del portafoglio diretto italiano sono stati pari a 110 miliardi di euro (in flessione del 12,5% rispetto al 2010, quando ammontavano a 126 miliardi di euro) e risultano ripartiti per il 67% nel ramo vita e per il 33% nel ramo danni. Nel 2008 i primi 5 gruppi assicurativi detenevano oltre il 58% del mercato, e i primi 10 ne detengono il 76% (in lieve aumento rispetto all’anno precedente); la concentrazione è più accentuata nel ramo danni (i primi 5 gruppi detengono il 70% del mercato, e i primi 10 ne detengono l’87%).
Le imprese controllate direttamente o indirettamente dallo Stato hanno raccolto il 7% dei premi, e le imprese private a controllo italiano un ulteriore 61%.
La Borsa di Milano (Borsa Italiana) si è fusa nel 2007 con quella di Londra (London Stock Exchange) dando vita alla più importante piazza finanziaria europea (con una capitalizzazione di 3,5 miliardi di euro).

Turismo.
Il settore, storicamente tra i più attivi del paese, nel 2010 contava 150 300 imprese fra alberghi, campeggi, villaggi turistici, residenze turistico-alberghiere, bed & breakfast e ostelli della gioventù, per un totale di 4,7 milioni di posti letto.
Nel 2011 si sono registrati nel complesso degli esercizi ricettivi italiani oltre 99 milioni di arrivi di clienti e circa 374 milioni di presenze (il 46% delle quali grazie a clienti stranieri). L’andamento risulta pressoché stabile nel suo complesso rispetto al 2010, mentre si osservano significative differenze tra clientela italiana e straniera: i clienti italiani risultano infatti diminuiti del 3% negli arrivi e del 3,9% nelle presenze, mentre i clienti stranieri sono cresciuti del 4,2% negli arrivi e del 3,9% nelle presenze.
Nel 2009 e nel 2010 la bilancia valutaria turistica è rimasta invariata (+8,8 miliardi di euro), mentre nel 2011 ha registrato un saldo positivo di oltre 10 miliardi di euro (risultante da un incremento del 5,6% nelle entrate e dello 0,8% nelle uscite), recuperando la caduta del 2009 dovuta alla crisi internazionale, che ha sostanzialmente modificato le abitudini del turismo di massa. A livello mondiale l’Italia si posiziona al quinto posto in termini sia di arrivi sia di entrate valutarie.
Le mete principali rimangono le città d’arte (in particolare Roma, Firenze e Venezia), le località montane (Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige) e balneari (Emilia-Romagna, Marche, Toscana, Campania, Liguria, Sardegna). Discreta anche la componente del turismo d’affari e congressuale, diretto principalmente verso Milano e Roma.

Grande distribuzione - Grandi magazzini
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte77unità2010
Valle d'Aosta15unità2010
Grande distribuzione - Grandi magazzini - addetti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte1 724unità2010
Valle d'Aosta133unità2010
Grande distribuzione - Ipermercati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte83unità2010
Valle d'Aosta2unità2010
Grande distribuzione - Ipermercati - addetti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte11 155unità2010
Valle d'Aosta476unità2010
Grande distribuzione - Minimercati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte409unità2010
Valle d'Aosta19unità2010
Grande distribuzione - Minimercati - addetti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte2 357unità2010
Valle d'Aosta108unità2010
Grande distribuzione - Supermercati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte736unità2010
Valle d'Aosta16unità2010
Grande distribuzione - Supermercati - addetti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte11 771unità2010
Valle d'Aosta359unità2010
Composizione export merci
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
manufatti82,4% tot. export merci2010
prod. alimentari7,9% tot. export merci2010
Esportazioni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2011523 000,569ml $ USA -
2010447 300,990ml $ USA -
Importazioni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2011556 873,08ml $ USA -
2010487 048,790ml $ USA -
Interscambio commerciale (euro) - Bilancia commerciale (Export-Import)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199317 158ml euro -
199418 419ml euro -
Interscambio commerciale (euro) - Esportazioni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1993137 488ml euro -
1994159 092ml euro -
Interscambio commerciale (euro) - Importazioni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1993120 330ml euro -
1994140 673ml euro -
Commercio Estero con Paesi - Esportazioni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Germania49 345ml euro2011
Francia43 707ml euro2011
Commercio Estero con Paesi - Importazioni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Germania62 406ml euro2011
Francia33 416ml euro2011
Principali esportazioni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA5 770ml euro2011
CARTA E STAMPA6 054ml euro2011
Principali importazioni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA12 980ml euro2011
CARTA E STAMPA6 931ml euro2011
Sportelli e depositi bancari - Depositi in banca
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte70 539ml euro2011
Valle d'Aosta2 097ml euro2011
Sportelli e depositi bancari - Sportelli bancari
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte2 709unità2011
Valle d'Aosta98unità2011
Composizione percentuale dei depositi bancari - depositi con durata prestabilita
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20045,4% -
20055,2% -
Composizione percentuale dei depositi bancari - depositi in conto corrente
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200484% -
200584,7% -
Composizione percentuale dei depositi bancari - depositi rimborsabili con preavviso
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200410,6% -
200510,1% -
Poste italiane - Indicatori principali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
- posta (n° pezzi)3 355 796 000unità2011
- posta commerciale e periodici (n° pezzi)1 742 350 000unità2011
Premi assicurativi - Altri rami danni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20027 264ml euro -
20037 485ml euro -
Premi assicurativi - Altri rami vita
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20026 745ml euro -
20038 480ml euro -
Premi assicurativi - Fondi di investimento
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200224 556ml euro -
200326 560ml euro -
Premi assicurativi - Incendio ed elementi naturali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20021 978ml euro -
20032 038ml euro -
Premi assicurativi - Infortuni e malattia
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20024 050ml euro -
20034 269ml euro -
Premi assicurativi - R.C. auto e R.C. marittimi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200216 652ml euro -
200317 622ml euro -
Premi assicurativi - R.C. generale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20022 472ml euro -
20032 798ml euro -
Premi assicurativi - Totale rami
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200287 713ml euro -
200396 992ml euro -
Premi assicurativi - Totale ramo danni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200232 416ml euro -
200334 212ml euro -
Premi assicurativi - Totale ramo vita
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200255 297ml euro -
200362 780ml euro -
Premi assicurativi - Vita umana
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200223 996ml euro -
200327 740ml euro -
Componenti italiane aggregati monetari - circolante e depositi in conto corrente
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1998685 856md lire -
1999389 876ml euro -
Componenti italiane aggregati monetari - depositi con durata prestabilita fino a due anni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1998165 212md lire -
199965 747ml euro -
Componenti italiane aggregati monetari - depositi rimborsabili con preavviso fino a tre mesi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1998233 772md lire -
1999128 860ml euro -
Componenti italiane aggregati monetari - obbligazioni con scadenza fino a due anni e titoli di mercato monetario
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199832 485md lire -
199910 682ml euro -
Componenti italiane aggregati monetari - pronti contro termine
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1998117 131md lire -
199950 754ml euro -
Componenti italiane aggregati monetari - quote di fondi comuni monetari
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19989 240md lire -
199913 058ml euro -
Componenti italiane aggregati monetari - totale passività monetarie
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1998136 866,5md lire -
1999730 938ml euro -
TOP

Turismo

Turismo internazionale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Entrate40 058ml $ USA2010
Ingressi43 626 000unità2010
Arrivi e presenze dei clienti - Clienti italiani
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte2 845 531unità2010
Valle d'Aosta632 835unità2010
Arrivi e presenze dei clienti - Clienti stranieri
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte1 241 980unità2010
Valle d'Aosta295 493unità2010
Arrivi e presenze dei clienti - Presenze italiane (n° pernottamenti)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte8 137 903unità2010
Valle d'Aosta2 104 093unità2010
Arrivi e presenze dei clienti - Presenze straniere (n° pernottamenti)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte4 227 119unità2010
Valle d'Aosta1 003 734unità2010
Esercizi alberghieri e complementari - Alberghi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199235 371unità -
199334 889unità -
Esercizi alberghieri e complementari - Alberghi-posti letto
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19921 722 977unità -
19931 724 996unità -
Esercizi alberghieri e complementari - Esercizi complem.-posti letto
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19921 586 340unità -
19931 496 823unità -
Esercizi alberghieri e complementari - Esercizi complementari
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199218 571unità -
199317 570unità -
Bilancia valutaria del turismo - Entrate
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199334 625 046ml lire -
199438 307 722ml lire -
Bilancia valutaria del turismo - Saldo
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199312 555 100ml lire -
199418 819 020ml lire -
Bilancia valutaria del turismo - Uscite
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199322 069 946ml lire -
199419 488 702ml lire -
TOP

Comunicazioni


Infrastrutture di trasporto

Si sono molto sviluppate fino agli anni 1980-90, anche se in modo non omogeneo sul territorio nazionale.
Le reti stradale e ferroviaria rivelano gli squilibri dell’organizzazione territoriale. Inoltre pesa fortemente la scelta attuata negli anni ’50 e ’60 di privilegiare la strada a scapito della ferrovia. Una diversa impostazione per la realizzazione di infrastrutture “strategiche” è stata data con la Legge 21-XII-2001 n. 443 (c.d. Legge Obiettivo), che contempla, fra l’altro, la figura del “general contractor”, al quale è conferita la piena responsabilità della realizzazione delle opere, incluso il progetto definitivo ed esecutivo. Le modalità di concessione sono state inoltre integrate dall’istituto del Project Financing, che prevede l’impiego di capitali privati nella progettazione e realizzazione di infrastrutture pubbliche, in cambio di una partecipazione agli utili generati dalle infrastrutture stesse. Ciononostante il reperimento della copertura finanziaria e la lentezza nell’espletamento delle procedure burocratiche rimangono i problemi principali per lo sviluppo infrastrutturale del paese.
Fra le opere già iniziate, per lotti: interventi nelle reti metropolitane di Napoli, Roma e Milano, riqualificazione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, autostrada diretta Milano-Brescia, autostrada pedemontana lombarda.
Rete viaria.
La rete autostradale (2010) si estende per circa 6700 km, ma è insufficiente a sopportare il crescente traffico, specie in alcuni tratti come la Bologna-Firenze, la Torino-Trieste e la Salerno-Reggio Calabria, dove sono in corso interventi di adeguamento. La rete stradale di interesse nazionale si estende per 21 000 km, quella di interesse regionale e provinciale per quasi 160 000 km.

Rete ferroviaria.
Si estende (2010) per 16 700 km (per il 71% elettrificati). È in corso la realizzazione di linee ad alta velocità e capacità: è in servizio la dorsale Torino-Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Salerno oltre a due brevi tronchi minori (Milano-Treviglio e Padova-Mestre). Le reti regionali si estendono per 3700 km, il 37% dei quali elettrificati).

Porti.
La crisi economica ha fortemente ridotto l’attività portuale italiana. Si prevede inoltre una possibile riduzione strutturale del traffico Est-Ovest nel medio periodo, derivante dal completamento di infrastrutture di trasporto sostitutive via terra (soprattutto ferroviarie, nonché oleodotti e gasdotti fra la UE e i paesi del Caucaso e dell’Asia Centrale), dalla strozzatura del Canale di Suez (con alti pedaggi e alti premi assicurativi contro il rischio della pirateria nel Mar Rosso e nell’Oceano Indiano) e, più a lungo termine, dalla possibile apertura di una via marittima sub polare (passaggio a Nord-Est) a causa del paventato scioglimento almeno parziale della calotta artica.
I porti con maggiore volume totale di traffico merci sono Genova, Trieste (primo nel traffico di merci liquide), Taranto (primo nel traffico di merci solide), Cagliari, Livorno, Gioia Tauro (RC, primo nel traffico di container), Augusta (SR). Prevale la modalità di trasporto cosiddetta “rinfusa liquida” (41% del totale trasportato via mare) nella quale rientra il petrolio greggio; seguono il trasporto in container (20%), la “rinfusa solida” (17%) e il trasporto in automezzi e semirimorchi (Ro-Ro, 15%).
I porti con maggiore traffico passeggeri sono Napoli, Olbia, Civitavecchia (ROMA), Piombino (LI), Genova, Livorno, Venezia. I porti con maggiore traffico passeggeri crocieristi sono Civitavecchia (ROMA), Venezia, Napoli, Genova, Livorno, Savona, Bari. I passeggeri crocieristi transitati nel 2010 per i porti italiani sono stati 48,4 milioni, in leggero aumento (+1%) rispetto al 2009.

Aeroporti.
Nel 2011 sono transitati negli aeroporti italiani 148 milioni di passeggeri, con un aumento del 6,1% rispetto al 2010. Il traffico merci (circa 874 000 tonnellate) è sostanzialmente stabile (+0,9% rispetto al 2010).
Il traffico aereo riguarda prevalentemente il polo romano e il polo lombardo: il primo ha assorbito il 28% del traffico passeggeri, mentre gli aeroporti lombardi ne hanno assorbito il 25%. L’aeroporto di Milano-Malpensa resta il principale nodo per il traffico merci, assorbendo nel 2011 circa il 52% del totale; seguono gli aeroporti di Roma-Fiumicino (17%) e Bergamo (13%).
Mentre la qualificazione degli scali di Milano-Malpensa e Roma-Fiumicino in hub internazionali ha avuto una battuta d’arresto in seguito alla crisi di Alitalia, è in forte crescita il ruolo degli scali minori soprattutto grazie alla diffusione dei vettori low-cost che li prediligono per i minori costi operativi e la facilità di gestione. Nel 2011 le compagnie low-cost hanno assorbito il 39% del traffico passeggeri complessivo, con un incremento del 24% rispetto al 2010.
Sono aperti al traffico commerciale circa 40 aeroporti civili, oltre ad alcuni aeroporti militari, e l’ENAC ha avviato uno studio propedeutico alla formulazione di un piano nazionale degli aeroporti, per ridurne il numero e razionalizzare la rete.

Mobilità.
Il settore, comprendente le attività connesse alla mobilità di addetti e merci, è formato (2009) da 148 000 imprese (per il 70% ditte individuali) nel comparto dei trasporti terrestri, con 976 000 occupati (dei quali il 70% come dipendenti), e da 43 000 imprese (per il 25% ditte individuali) in quello dei trasporti marittimi e aerei, con 406 000 occupati (dei quali il 90% come dipendenti).
Nel 2008 il trasporto interno di merci è avvenuto per il 62% su strada, per il 21% via mare (cabotaggio), per l’11% su ferrovia e per la quota residua con oleodotto (il trasporto per via aerea incide per una quota del tutto marginale). Nel quinquennio il maggiore incremento ha riguardato il cabotaggio (+25%, pur risentendo delle carenze logistiche di raccordo con gli altri tipi di trasporto) e degli elevati costi armatoriali, mentre il trasporto ferroviario e quello con oleodotti è aumentato di circa il 10%. Il trasporto dei passeggeri è invece avvenuto con autoveicoli privati per l’82%, con autolinee extraurbane per il 9%, con ferrovia e altri impianti fissi per il 5%, con trasporti collettivi urbani per il 2% e per via aerea per il 2% circa (quote residuali per la navigazione marittima e interna).
Trasporto marittimo.
La flotta mercantile di proprietà italiana si compone (fine 2009) di 1570 navi per 15,78 milioni di tonnellate di stazza lorda (tsl), delle quali 768 oltre le 1000 tsl per 15,52 milioni di tsl. Altre 184 unità risultano ordinate, per consegna entro il 2013, per ulteriori 5,8 milioni di tsl. Per oltre il 90% la flotta è iscritta al Registro navale italiano (che è al 12° posto nella graduatoria mondiale, e al 6° posto in quella europea). I capitali privati controllano il 96% del totale (e hanno importanti partecipazioni in flotte estere). Il 64% del naviglio ha meno di 10 anni, e il 34% ha meno di 5 anni. Nel 2009 gli scambi con l’estero dell’Italia sono transitati per il 56% via mare (su strada, il 18%). Invece gli scambi con i paesi UE (il 37% degli scambi totali) sono transitati via mare per il 15% (per il 10% le importazioni, per il 22% le esportazioni), e su strada per il 44%.
A fine 2009 è stata avviata la privatizzazione della società pubblica di navigazione Tirrenia (circa 3500 addetti), un tempo monopolista nei servizi di navigazione con le isole e poi gestita in regime di convenzione con lo Stato secondo piani quinquennali e con forti sovvenzioni pubbliche. Tre delle sue controllate (con una convenzione statale prorogata al 2014) sono state devolute alle regioni Campania, Toscana e Calabria. A metà 2010 il processo di privatizzazione ha subito uno stop a causa del ritiro dell’offerta da parte dei potenziali acquirenti e ciò ha creato tensioni e incertezze.
Trasporto aereo.
La nuova compagnia Alitalia-Compagnia Aerea Italiana S.p.A. (formata nel 2008 con la fusione di due compagnie in grave crisi Alitalia e Air One, scaricando sulle finanze pubbliche i debiti e gli oneri sociali) continua a godere di una sostanziale posizione di monopolio sulla tratta Milano Linate-Roma Fiumicino, la più redditizia del mercato nazionale. Nell’agosto 2012, a causa di pesanti perdite economiche e del fallimento delle trattative per la fusione con Alitalia, la compagnia low cost Wind Jet, con sede a Catania, ha dovuto interrompere le operazioni di volo.
La flotta italiana a fine 2009 era costituita da 277 aeromobili (per il 70% di medio raggio, per il 16% di lungo raggio) con una sensibile riduzione dovuta principalmente al ridimensionamento della flotta ex Alitalia. Nel quadro dell’accentuata concorrenza in un contesto sostanzialmente liberalizzato (salvo la conservazione di situazioni di privilegio nell’assegnazione degli “slot” aeroportuali) si va affermando notevolmente la modalità “low cost”, con prezzi contenuti e servizi limitati all’essenziale, che nel 2010 è cresciuta fino a raggiungere il 44% del traffico totale.
Trasporto ferroviario.
Il comparto è difficoltosamente avviato verso la liberalizzazione dell’offerta, da parte di vettori fra loro in concorrenza, che utilizzano l’infrastruttura di trasporto gestita da RFI (Rete Ferroviaria Italiana). La resistenza dell’ex monopolista Trenitalia impedisce di fatto l’apertura del mercato: solo nel 2012 si è affiancata una nuova compagnia privata (NTV-Nuovo Trasporto Viaggiatori) che offre attualmente un servizio ad alta velocità sulla linea Milano-Salerno.
Nel 2010 si è registrato un incremento dei passeggeri trasportati (+5,8% rispetto al 2009), ma su tratte più brevi (la percorrenza media nel 2010 è risultata di 70 km, mentre era di 76 km nel 2009 e di 99 km nel 2000). È aumentato anche il traffico merci, benché su distanze minori (percorrenza media di 220 km nel 2010, di 233 km nel 2009, mentre era di 285 km nel 2000).
È in corso la riqualificazione del parco rotabile, con nuovi convogli per il servizio AV e per il traffico locale, quest’ultimo gestito generalmente da Trenitalia con contratti di servizio con le regioni.

Trasporto su strada.
A fine 2010 risultavano circolanti circa 49 milioni di veicoli, dei quali il 75% autovetture, il 14% motocicli e ciclomotori, il 9% autocarri. Nel 2010 si sono registrate 2,5 milioni di nuove immatricolazioni, di cui 2 milioni di autovetture. All’inizio del 2009 risultavano rilasciate 35,8 milioni di patenti di guida (delle quali 30,9 milioni di tipo “B”).
Il traffico (in termini di veicoli-km) risulta in aumento, nel medio periodo: nei tratti autostradali in concessione è risultato formato nel 2007 per 1/4 circa da veicoli pesanti e per 3/4 da veicoli leggeri (rispetto al 1990 l’aumento è stato del 70% per i veicoli pesanti e del 58% per i veicoli leggeri, pur con uno sviluppo autostradale incrementato solo marginalmente).
Nel trasporto pubblico locale operavano a fine 2007 circa 1200 imprese, delle quali 285 per il solo servizio urbano, 691 per il solo servizio extraurbano, e le rimanenti per il servizio misto, di varia dimensione ma con prevalenza al Nord di imprese più grandi, e nel Mezzogiorno di microimprese anche a conduzione familiare. A fine 2007 risultavano occupati nel comparto 85 000 addetti, con dotazione di oltre 45 000 autobus (mediamente 7,7 ogni 10 000 abitanti). Il totale delle spese correnti è risultato nel 2007 di 5,6 miliardi di euro, coperto dalle entrate solamente per il 47% (peraltro in lieve aumento nel corso degli anni).


Media e telecomunicazioni
Editoria.
Gli italiani leggono poco i quotidiani (nel 2010, meno di 52 copie ogni 1000 abitanti adulti, con punte di 92 copie al Nord, 84 al Centro e 49 al Sud).
I più importanti quotidiani d’informazione sono il “Corriere della Sera”, “La Repubblica” e “La Stampa”. “Il Sole 24 Ore” è il maggiore quotidiano economico, “La Gazzetta dello Sport” il più diffuso giornale sportivo. Sono proprio i grandi quotidiani nazionali a risentire della crisi economica, più di quelli a diffusione locale. In aumento anche la consultazione dei quotidiani on-line.
Il canale distributivo resta quello delle edicole, con scarsa diffusione degli abbonamenti (il 9% delle vendite), anche nel raffronto internazionale. Stabile il settore della stampa gratuita (free press).
Molte riviste settimanali hanno elevati livelli di circolazione: le più diffuse sono “TV Sorrisi e Canzoni”, “Famiglia Cristiana”, “Gente” e “Oggi”.
La crisi del mercato pubblicitario colpisce i ricavi del settore (ma ne rimane la maggior fonte, con oltre il 50%): anche le vendite delle pubblicazioni librarie abbinate a quotidiani e periodici denunciano un rallentamento. Sotto il profilo societario si individuano quattro gruppi editoriali principali che raggiungono i 2/3 dei ricavi del comparto.

Radio.
L’offerta di programmi radiofonici è molto vasta: infatti ai vari canali RAI si aggiunge un gran numero di stazioni private nazionali e locali. Nel 2011 il tasso di persone di più di 3 anni che ascoltano la radio almeno qualche giorno a settimana è del 59%. Il fatturato complessivo nel 2010 risulta in aumento del 7,7% rispetto al 2009, intorno ai 400 milioni di euro. Lo sviluppo, nelle strategie di business, è associato in maniera crescente alle sinergie con internet, attraverso i canali in streaming, al podcast e ai social networks delle principali emittenti che coinvolgono quantità crescenti di utenti.

Televisione.
In Italia si è concluso il processo di migrazione alla tecnologia digitale che in Europa si completerà entro il 2013. Ne deriva una trasformazione nella distribuzione degli ascolti e dei ricavi. Nel 2008 i sette canali generalisti terrestri hanno registrato una quota media cumulata di circa l’84%, inferiore di 9 punti percentuali rispetto al dato dell’anno 2000. E nel 2008 più del 31% dei ricavi del sistema televisivo ha riguardato i servizi a pagamento (principalmente satellitare): una tendenza che dovrebbe portare alla prevalenza dei ricavi da vendita di contenuti e di servizi, rispetto a quelli da pubblicità. Nel 2008 i ricavi complessivi (quasi 8,5 miliardi di euro) provenivano per il 46% da pubblicità (ancora in grande maggioranza sulla piattaforma analogica), per il 31% da servizi a pagamento, e per il 19% dal canone del servizio pubblico.
Sotto il profilo concorrenziale, il mercato televisivo è ripartito fra tre gruppi, pressoché equivalente per ricavi: due su rete terrestre (RAI e Mediaset, quest’ultima con canali digitali a pagamento) e uno su rete satellitare (SKY, a pagamento), con altre società marginali.
Dal punto di vista dei contenuti, la grande novità degli ultimi 10 anni è stata quella dei “reality show”, format televisivi, spesso di origine anglosassone, che hanno toccato il culmine di offerta e ascolti a metà degli anni 2000 e sono oggi, tranne alcuni, in declino.

Cinema.
Nel 2011 sono stati prodotti 155 film (13 in più rispetto al 2010, comprese le coproduzioni internazionali), con un investimento di 333 milioni di euro di capitali italiani e 90 milioni di euro di capitali stranieri. Nell’anno gli incassi delle sale cinematografiche sono stati di circa 661 milioni di euro, dei quali circa il 36% con film di produzione almeno parzialmente italiana. La programmazione di film italiani sulle reti generaliste TV ha una quota del 28,5% rispetto al totale di film trasmessi. Il fatturato dell’indotto (teatri di posa, noleggio, sviluppo e stampa, ecc.) ha registrato ricavi per quasi 600 milioni di euro (2008).

Telecomunicazioni.
Il settore delle telecomunicazioni è in rapido mutamento per effetto della liberalizzazione del mercato e dell’evoluzione della tecnologia, che ha consentito importanti sinergie tra le infrastrutture telefoniche (346 allacciamenti ogni 1000 ab. nel 2011) e i computer (367 personal computer ogni 1000 ab.), determinando la definitiva affermazione dei servizi di telefonia mobile (1518 cellulari ogni 1000 ab.) e dell’accesso a Internet (537 utenti ogni 1000 ab. di cui 228 a banda larga e su fibra ottica).
Nel comparto si registra una tendenza strutturale alla diminuzione dei prezzi dei servizi e all’ampliamento della gamma di offerta, mentre rallentano gli investimenti nelle infrastrutture, specie di rete fissa. Peraltro la copertura territoriale della banda larga risulta (fine 2008) pressoché completa nei centri urbani, mentre è del 94% in ambito suburbano e dell’83% nelle aree rurali. Negli accessi su rete fissa l’ex monopolista (Telecom Italia) ha una quota dell’80% (marzo 2009), mentre negli accessi a larga banda la sua quota è del 58% circa, con il resto ripartito in un numero ristretto di altri operatori. Peraltro sono ormai più di 30 milioni gli utenti potenziali con accesso in banda larga su rete mobile, nella quale i primi due operatori (sono 5 in totale) assorbono il 78% della spesa finale.
Nel 2008 la spesa per servizi di telecomunicazione degli utenti finali (residenziali e commerciali) è stata di 35,5 miliardi di euro, di cui 18,5 su rete mobile e 17 su rete fissa. La clientela residenziale origina circa il 65% dei ricavi.
Nel comparto risultano occupati (a fine 2008) 91 000 addetti, di cui quasi 67 000 nella rete fissa. Resta ancora da definire, benché le analisi e le discussioni si protraggano ormai da due anni, il piano di sviluppo per una rete a banda ultra larga (presente sostanzialmente solo nei centri urbani di Milano e Roma, con implementazioni pilota) che potrebbe consentire un migliore inserimento delle imprese italiane nell’arena competitiva globale; in sostanza, una rete con capacità trasmissiva intorno ai 50 Mbps o comunque idonea a trasmettere agevolmente immagini in movimento per una generalità di applicazioni. Simili prestazioni richiedono l’impiego della fibra ottica, in luogo del tradizionale supporto fisico in rame (impiegato per es. nella rete ADSL), da realizzare non solo nella rete di trasmissione, ma anche nella rete di accesso (il cosiddetto “ultimo miglio” per oltre 20 milioni di connessioni), con investimenti ingenti (dell’ordine di 10-15 miliardi di euro, secondo alcune stime, per l’obiettivo più ambizioso, consistente nella copertura di 100 città), e comportano secondo molti osservatori la ridefinizione dell’assetto proprietario dell’infrastruttura di trasmissione e di quella di accesso.
Prosegue la diffusione nell’uso del personal computer (52,2% della popolazione di 3 anni e oltre) e di internet (51,5% della popolazione di 6 anni e oltre, dati 2011), in particolare nei giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni (circa l’89%).
Grazie alle aumentate prestazioni e al contenimento dei prezzi, i personal computer portatili (notebook e netbook) stanno rapidamente sostituendo i tradizionali desktop nelle statistiche di vendita e sono a loro volta seriamente insidiati dai comodi e potenti smartphones di ultima generazione, nonché e soprattutto dai “tablet computer”, portatili a tavoletta, fruitori di contenuti multimediali, e-book e connessi a internet tramite reti wi-fi.

Comunicazioni - Trasporti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Autostrade6 668km2010
Autoveicoli41 649 877unità2010
Comunicazioni - Media e telecomunicazioni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Computer366,6ogni 1000 ab.2005
Giornali quotidiani76ogni 1000 ab.2010
Rete stradale e autostradale - Altre strade di interesse nazionale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte701km2010
Valle d'Aosta145km2010
Rete stradale e autostradale - Autostrade
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte821km2010
Valle d'Aosta114km2010
Rete stradale e autostradale - Strade comunali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte22 655km1996
Valle d'Aosta1 238km1996
Rete stradale e autostradale - Strade provinciali e regionali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte13 925km2010
Valle d'Aosta497km2010
Rete stradale e autostradale - Totale (compresi i raccordi)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte38 102km2010
Valle d'Aosta1 994km2010
Rete ferroviaria in esercizio FS - Linee elettrificate a binario doppio
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte746km2010
Lombardia797km2010
Rete ferroviaria in esercizio FS - Linee elettrificate a binario semplice
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte566km2010
Lombardia606km2010
Rete ferroviaria in esercizio FS - Linee non elettrificate
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte579km2010
Valle d'Aosta81km2010
Rete ferroviaria in esercizio FS - Rete ferroviaria totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte1 891km2010
Valle d'Aosta81km2010
Movimento principali porti (navigazione internazionale) - Navi arrivate
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Ancona3 298unita2010
Augusta2 869unita2010
Movimento principali porti (navigazione internazionale) - Merci imbarcate e sbarcate
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Ancona3 4111000t2010
Augusta18 5451000t2010
Movimento principali porti (navigazione internazionale) - Passeggeri imbarcati e sbarcati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Ancona1 53810002010
Bari1 27510002010
Movimento principali porti (navigazione di cabotaggio) - Merci imbarcate e sbarcate
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Ancona1 6241000t2010
Augusta7 2681000t2010
Movimento principali porti (navigazione di cabotaggio) - Passeggeri imbarcati e sbarcati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Ancona1710002010
Bari21110002010
Movimento negli aeroporti- Aerei
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Alghero-Fertilia13 727unita2011
Bari-Palese33 969unita2011
Movimento negli aeroporti - Passegeri totali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Alghero-Fertilia1 511 7231000t2011
Bari-Palese3 708 4411000t2011
Movimento negli aeroporti - Passeggeri voli nazionali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Alghero-Fertilia1 023 79010002011
Bari-Palese2 724 86810002011
Movimento negli aeroporti - Posta e merci
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Alghero-Fertilia1 579t2011
Bari-Palese2 134t2011
Naviglio mercantile oltre 100 tsl - altri tipi di navi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Numero236unità2009XII-
Stazza lorda516 000t2009XII-
Naviglio mercantile oltre 100 tsl - navi da carico liquido
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Numero322unità2009XII-
Stazza lorda5 250 000t2009XII-
Naviglio mercantile oltre 100 tsl - navi da carico secco
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Numero204unità2009XII-
Stazza lorda5 875 000t2009XII-
Naviglio mercantile oltre 100 tsl - navi da passeggeri e miste
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Numero458unità2009XII-
Stazza lorda3 981 000t2009XII-
Naviglio mercantile oltre 100 tsl - rimorchiatori e navi appoggio
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Numero350unità2009XII-
Stazza lorda164 000t2009XII-
Naviglio mercantile oltre 100 tsl - Totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Numero1 570unità2009XII-
Stazza lorda15 786 000t2009XII-
Traffico aereo nazionale - merci e posta caricate e scaricate
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999123 358t -
2000148 103t -
Traffico aereo nazionale - passeggeri imbarcati e sbarcati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199940 586 429unità -
200045 237 159unità -
Traffico aereo internazionale - merci e posta caricate e scaricate
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999461 395t -
2000504 693t -
Traffico aereo internazionale - passeggeri imbarcati e sbarcati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199939 328 151unità -
200044 728 588unità -
Traffico ferroviario - Merci
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200485 533 164t -
200589 755 128t -
Traffico ferroviario - Viaggiatori
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
2004728 177 437unità -
2005759 863 233unità -
Veicoli in circolazione - Abitanti/autovettura
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte1,6unità2010
Valle d'Aosta1unità2010
Veicoli in circolazione - Autoveicoli
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte3 182 518unità2010
Valle d'Aosta168 129unità2010
Veicoli in circolazione - Autovetture
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte2 782 541unità2010
Valle d'Aosta134 836unità2010
Veicoli in circolazione - Motocicli
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte404 648unità2010
Valle d'Aosta15 009unità2010
Veicoli in circolazione - Motoveicoli
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte424 290unità2010
Valle d'Aosta19 205unità2010
Merci trasportate su strada - Merci arrivate
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte133 638 767t2010
Valle d'Aosta3 717 646t2010
Merci trasportate su strada - Merci partite
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte135 788 981t2010
Valle d'Aosta2 605 168t2010
Vendite di quotidiani - Copie vendute
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte323 243unità2010
Valle d'Aosta12 746unità2010
Vendite di quotidiani - Copie vendute per 1000 abitanti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte73ogni 1000 ab.2010
Valle d'Aosta99ogni 1000 ab.2010
Diffusione quotidiani e periodici - Mensili (copie vendute)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200221 749 305unità -
200322 823 259unità -
Diffusione quotidiani e periodici - Quotidiani (copie vendute - medie giornaliere)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
20025 830 523unità -
20035 710 860unità -
Diffusione quotidiani e periodici - Settimanali (copie vendute)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
200216 895 119unità -
200317 124 879unità -
Famiglie per beni tecnologici posseduti - Accesso a Internet
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte53,7% famiglie2011
Valle d'Aosta55,6% famiglie2011
Famiglie per beni tecnologici posseduti - Antenna parabolica
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte31,8% famiglie2011
Valle d'Aosta47,5% famiglie2011
Famiglie per beni tecnologici posseduti - Cellulare
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte92,9% famiglie2011
Valle d'Aosta92,3% famiglie2011
Famiglie per beni tecnologici posseduti - Connessione a banda larga
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte44,6% famiglie2011
Valle d'Aosta45,5% famiglie2011
Famiglie per beni tecnologici posseduti - Connessione a banda stretta
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte5,7% famiglie2011
Valle d'Aosta7,1% famiglie2011
Famiglie per beni tecnologici posseduti - Consolle videogiochi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte20,9% famiglie2011
Valle d'Aosta23,3% famiglie2011
Famiglie per beni tecnologici posseduti - Decoder digitale terrestre
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte77% famiglie2011
Valle d'Aosta81,2% famiglie2011
Famiglie per beni tecnologici posseduti - Lettore DVD
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte63% famiglie2011
Valle d'Aosta61,5% famiglie2011
Famiglie per beni tecnologici posseduti - Personal computer
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte58,3% famiglie2011
Valle d'Aosta59,7% famiglie2011
Famiglie per beni tecnologici posseduti - TV color
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte94,7% famiglie2011
Valle d'Aosta95,1% famiglie2011
Famiglie per beni tecnologici posseduti - Videocamera
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte24,1% famiglie2011
Valle d'Aosta29,4% famiglie2011
Famiglie per beni tecnologici posseduti - Videoregistratore
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte48,5% famiglie2011
Valle d'Aosta54,6% famiglie2011
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Statistiche sociali


Istruzione.
In Italia vige l’obbligo di istruzione per una durata di 10 anni (Legge 296/2006) e dall’anno scolastico 2007-08 vi si può adempiere anche con percorsi di istruzione e formazione professionale, demandati alle Regioni. Tale obbligo è finalizzato al conseguimento entro il 18° anno di età di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale. Nel 2008 è stato approvato un pacchetto di provvedimenti noto come “riforma Gelmini” che punta a un contenimento dei costi (per esempio attraverso l’adozione del docente coordinatore prevalente alle scuole primarie e l’abolizione delle compresenze) introducendo inoltre un blocco di 5 o 6 anni per l’aggiornamento, da parte delle case editrici, delle edizioni dei libri adottati. Un analogo intervento è stato disposto per l’università, tagliando la possibilità di investire agli atenei che non raggiungono specifici parametri qualitativi e di spesa.
Le scuole secondarie di secondo grado vengono articolate in: liceo artistico, liceo classico, liceo scientifico, liceo linguistico, liceo musicale e coreutico, liceo delle scienze umane. L’istruzione tecnico-professionale viene articolata in due aree: istituti tecnici e istituti professionali. I primi sono distinti in due settori, economico e tecnologico, mentre i secondi in istituti professionali per il settore dei servizi e istituti professionali per il settore industria e artigianato.
Nel 2010 le persone (di 15 anni e oltre) con licenza elementare (scuola primaria) rappresentano il 23,3% del totale della popolazione, quelle con licenza media (scuola secondaria di 1° grado) sono il 31,8%, quelle con qualifica o diploma di scuola secondaria di 2° grado sono il 33,9%, l’11,1% possiede titoli universitari. In particolare, nelle generazioni più giovani la percentuale femminile di persone che hanno conseguito la maturità o il titolo universitario supera quella maschile, mentre tra gli ultra sessantacinquenni sono gli uomini a superare le donne. L’anno scolastico 2009-10 ha registrato nella scuola dell’obbligo 4,6 milioni di alunni (di cui 2,82 milioni alla scuola primaria e 1,78 milioni alla secondaria di 1° grado) e 2,69 milioni di studenti alla secondaria di 2° grado (1/3 nei licei, 1/3 negli istituti tecnici e 1/3 negli altri indirizzi). Gli studenti con cittadinanza straniera sono circa 629 000 (7% del totale della popolazione scolastica). Benché non costituisca obbligo, il 97% dei bambini è iscritto alle scuole materne (1,65 milioni).
È operativa la riforma dell’università, con l’introduzione della laurea breve triennale, seguita da un biennio di specializzazione. Sono attive 89 sedi universitarie, delle quali 61 statali (di cui 3 politecnici) e 28 non statali (di cui 11 telematiche). Nell’anno accademico 2009-10 risultano iscritti 1,8 milioni di studenti (per il 61% ai corsi di laurea triennali del nuovo ordinamento), stabile rispetto all’anno precedente. Il maggior numero di iscritti si registra nell’area economica e sociale (24,4%), umanistica (22,1%), in quella tecnica (16,8%), in quella scientifica (15%). Sono donne il 57,2% degli iscritti, concentrate particolarmente in alcune aree disciplinari (formazione 87,2%, psicologica 80,2%, umanistica 73,2%, artistica 70,9%).
Il numero di laureati è stato nel 2009 di 291 810 (per il 58% di sesso femminile), in lieve calo rispetto all’anno precedente (proseguendo una tendenza in atto dal 2005, dopo i forti incrementi degli anni precedenti). Operano nelle università circa 52 000 ricercatori (2010), di cui il 48% di ruolo e i rimanenti sotto varie forme di contratti a tempo determinato. Le università destinano alla ricerca il 27% circa delle loro spese, contribuendo per circa il 30% alla spesa nazionale per la ricerca (2007).
Vi sono inoltre 129 istituti di alta formazione artistica e musicale (AFAM), di cui 44 accademie di belle arti (20 statali), 58 conservatori musicali, 21 istituti musicali pareggiati, 4 istituti superiori per industrie artistiche, un’accademia di danza e un’accademia di arte drammatica. Gli iscritti nel 2009-2010 erano circa 72 000, con un lieve incremento rispetto all’anno precedente. A fine 2009 risultano impiegate nella scuola quasi 1,13 milioni di persone (per il 77,6% di sesso femminile) inclusi i supplenti annuali, e nell’università quasi 120 000 persone. Nell’anno 2008-09 i docenti nella scuola erano 836 000 (esclusi gli insegnanti di religione cattolica), dei quali 705 000 a tempo indeterminato. I docenti di ruolo nell’università nel 2010 erano invece poco meno di 58 000 (41 500 i docenti a contratto).
Nel 2008 la spesa pubblica per l’istruzione è ammontata a quasi 59 miliardi di euro (il 3,5% del PIL e il 7,1% della spesa pubblica totale), in lieve aumento (2,4% in termini reali) rispetto all’anno precedente. La spesa pubblica per il sistema universitario è ammontata a 12,2 miliardi di euro (0,78% del PIL e 1,57% della spesa pubblica totale), ed è stata integrata da risorse private per 6,3 miliardi di euro (dei quali 1/3 dalle famiglie: la spesa media per iscritto è risultata di 1054 euro, in aumento del 5,1% rispetto all’anno precedente).


Scienza, cultura e spettacolo.
La ricerca scientifica, che dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale nel progresso economico del paese, è promossa e coordinata attraverso gli enti di ricerca (CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche, ENEA Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Istituto Superiore di Sanità, ISTAT e altri), le università, laboratori e istituti dipendenti da ministeri e i grandi gruppi industriali. I settori con più alta attività di ricerca sono quello chimico e farmaceutico, quello della fabbricazione di apparecchiature elettroniche per telecomunicazioni, il settore automobilistico e quello aerospaziale. Gli stanziamenti pubblici per la ricerca scientifica ammontano a circa lo 0,57% del PIL (2008), un valore inferiore rispetto a quello della maggior parte dei paesi membri dell’UE.
Nel settore culturale l’Italia conferma la sua leadership di nazione con il maggior numero di siti dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.
Nel 2011 il 67,1% della popolazione di 6 anni e oltre dichiara di aver fruito di almeno uno spettacolo o intrattenimento fuori casa. Tra i diversi tipi di spettacoli e intrattenimenti, le preferenze vedono comunque al primo posto il cinema, con il 53,7% della popolazione di 6 anni e più. Seguono tra le preferenze le visite a musei e mostre (29,7%), le manifestazioni sportive (28,4%), la frequentazione di discoteche e pub (22,6%), le visite a siti archeologici e monumenti (22,9%), il teatro (21,9%), i concerti di musica leggera (20,8%) e i concerti di musica classica (10,1%).


Ambiente.
La tutela dell’ambiente è materia di politiche europee che si inquadrano in strategie elaborate dalla Commissione UE e implementate con numerose direttive che gli stati membri recepiscono nei rispettivi ordinamenti nazionali (secondo la riforma costituzionale del 2001, la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema è di competenza esclusiva dello Stato).
L’inquinamento atmosferico, su scala locale e internazionale, provoca sulle condizioni di vita e sulla salute umana (con l’acidificazione e l’eutrofizzazione dell’ambiente nel primo caso, con l’alterazione dello schermo troposferico ai raggi ultravioletti e con l’introduzione nell’aria di sostanze che causano problemi respiratori nel secondo caso) degli effetti che tipicamente danneggiano soggetti diversi da quelli che ne sono all’origine (esternalità negative).
Con la direttiva 2001/81/CE National Emissions Ceiling (conseguente all’adesione al Protocollo di Göteborg) sono stati stabiliti i limiti massimi alle emissioni nazionali di sostanze acidificanti, di sostanze che interferiscono sull’ozono troposferico e del particolato secondario (anidride solforosa, ossidi di azoto, NH3 e composti organici volatili - COV), da rispettare entro il 2010.
L’Italia l’ha recepita con il Dlgs 171/2004. Nel 2010 le concentrazioni massime risultavano rispettate per tutti gli inquinanti presi in considerazione. Con la direttiva 1999/30/CE, recepita dal DM 60/02, sono stati invece stabiliti i limiti di concentrazione locale per biossido di azoto, ozono, anidride solforosa, benzene e particolato, a tutela della salute umana entro il 2010 (integrati dalla direttiva 2008/50/CE con i limiti per il microparticolato PM2,5). In questo caso risulta che in tutte le 14 aree metropolitane del paese la concentrazione di particolato è ben superiore al limite (con particolare criticità per Milano, Venezia e Torino), mentre per il biossido di azoto la criticità riguarda principalmente Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli, e per l’ozono soprattutto Milano e altre aree della Pianura Padana.
L’Italia è impegnata anche nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni nazionali di gas a effetto serra, nel quadro degli impegni che la UE si è assunta con l’adesione al protocollo di Kyoto: il paese è rimasto a lungo ben lontano dall’attesa riduzione entro il 2012 delle emissioni nella misura del 6,5% rispetto al livello del 1990, in quanto queste hanno inizialmente registrato un aumento rispetto a quella base. Ne conseguivano l’onerosa necessità di acquistare “permessi di emissione” da paesi terzi, nelle diverse forme previste (Clean Development Mechanisms Joint Implementation, Emission Trading), e uno svantaggio concorrenziale rispetto ai paesi che non si sono assunti impegni analoghi. Ultimamente, grazie anche alla riduzione delle emissioni dovuta alla contrazione dell’attività economica conseguente alla crisi finanziaria del 2008-09, l’Italia si è attestata su un insperato -4,8%. Nonostante ciò, il paese rischia penali per svariate centinaia di milioni di euro. Peraltro la prospettiva del post-Kyoto è oltremodo incerta, dopo il sostanziale fallimento della conferenza UNPCC di Copenaghen (2010) e gli incerti risultati di quella di Durban (2011).
Risulta che l’80% delle emissioni di gas a effetto serra e il 90% delle emissioni di sostanze acidificanti provengono (2006) dalle attività produttive, in particolare dalle attività manifatturiere (27% dei gas a effetto serra, 19% degli acidificanti, e 24% delle sostanze che interferiscono sull’ozono troposferico), dall’agricoltura (41% degli acidificanti), dalla produzione di energia elettrica (26% dei gas a effetto serra) e dai trasporti.
Relativamente meno avanzata, anche in relazione alle direttive europee in materia (principalmente la direttiva quadro 2000/60/CE che stabilisce obiettivi di monitoraggio e di qualità per il 2015, recepita con il Dlgs 152/06) è l’azione di tutela delle acque e di gestione delle risorse idriche (con il piano di gestione dei distretti idrografici e l’attuazione degli ambiti territoriali ottimali per il servizio idrico integrato). La qualità delle acque dei fiumi, nei siti monitorati, è risultata ottima o buona nel 48% dei casi (2007) e scarsa o pessima nel 20% dei casi (l’aspetto più critico è quello dell’inquinamento biologico).
La qualità delle acque dei laghi è risultata almeno sufficiente nel 73% dei siti monitorati (2007). Fra i grandi laghi subalpini, le minori concentrazioni di fosforo totale si riscontrano nel lago d’Orta e nel lago Maggiore, seguiti dal lago di Garda. Più alta le concentrazione nel lago di Como (ma tendenzialmente in diminuzione) e nel lago d’Iseo (tendenzialmente in ulteriore aumento).
Delle acque sotterranee non è nota la quantità, mentre per la qualità le analisi effettuate da 11 regioni e dalle 2 province autonome hanno indicato un livello scadente per cause antropiche nel 24% dei casi (principalmente per inquinamento da nitrati).
In questa materia la direttiva 2006/118/CE obbliga gli stati membri a stabilire valori soglia e specifici indicatori di inquinamento. Le acque costiere (2011) sono risultate balneabili per il 91% del loro sviluppo, mentre per meno dell’1% sono risultate non balneabili per inquinamento e per un ulteriore 8% non sono state controllate.

Rifiuti.
La UE si è impegnata a ridurre la produzione di rifiuti e a organizzarne in maniera ottimale la raccolta e lo smaltimento (direttiva quadro 2006/12/CE), stabilendo poi obiettivi in materia di riciclaggio.
Per l’Italia vale il Dlgs 152/06, successivamente riformato, che contempla fra l’altro la definizione di piani regionali per la gestione integrata, secondo ambiti territoriali ottimali (ATO) non necessariamente coincidenti con quelli del Servizio idrico integrato. Il dato di fatto consiste peraltro nel continuo aumento della produzione di rifiuti: in dieci anni (fino al 2006) quella dei rifiuti urbani è aumentata di circa 1/3, quella dei rifiuti speciali è raddoppiata e quella di rifiuti pericolosi è quasi triplicata. Nel 2007-09 si è invece avuta una battuta d’arresto conseguente alla crisi economica, che ha ridotto le attività produttive, seguita da un lieve incremento nel 2010. Il settore peraltro risulta pesantemente infiltrato da pratiche corruttive e criminali che possono avere sottratto alle statistiche flussi anche consistenti di rifiuti.
La raccolta differenziata (2010) risulta mediamente superiore al 47% nelle regioni del Nord-est e al 40% in quelle del Nord-ovest, mentre il Centro (28,1%) e ancor più il Sud (21,3%) e le Isole (15%) risultano in notevole ritardo, determinando una media nazionale del 31,7%. Le province con i valori più alti sono quelle di Pordenone (78,6%), Novara (72,6%), Carbonia (72,1%), Verbania (71,4%) e Salerno (61%); quelle con i valori più bassi sono Enna (1,2%), Siracusa (3%), Messina (5,3%), Catania (6,8%), Palermo (7,7%).
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, l’incenerimento (49 impianti operativi nel 2008, dei quali 28 al Nord) ha riguardato il 10,9% dei rifiuti prodotti, e la discarica il 44,9%, mentre il 7% è stato trasformato in compost e il 22% è stato sottoposto a trattamento meccanico e biologico (operativi 64 impianti). In Campania (specialmente a Napoli) è culminata in emergenza igienico-ambientale nel 2008 una situazione di grave degrado, per l’inesistenza di un piano strategico, la scarsa incidenza della raccolta differenziata e la mancata costruzione di inceneritori, in un quadro di sostanziale insolvenza della regione. È dovuto intervenire lo stato centrale, tanto nell’attuazione degli interventi di emergenza quanto nel loro finanziamento (Legge 123/2008) con metodologie dettate dall’urgenza che hanno lasciato problemi strutturali di nuovo affrontati nel corso del 2011. Analoghi interventi, seppure di minore entità, sono risultati necessari a Catania e a Palermo nel corso del 2009, dove la situazione si mantiene comunque critica.


Sanità.
La tutela della salute dei cittadini è affidata al Servizio sanitario nazionale (SSN), composto dal Ministero della Salute e da diversi enti centrali e territoriali.
A livello centrale particolarmente importanti sono il Consiglio superiore di sanità (CSS), con funzioni consultive, l’Istituto superiore di sanità (ISS), con compiti di ricerca tecnico-scientifica, l’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL), l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA); gli enti territoriali sono le regioni e le province autonome, le Aziende sanitarie locali (ASL), che organizzano l’attività sanitaria nel loro ambito territoriale, e le Aziende ospedaliere.
Dopo l’adeguamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) secondo la regionalizzazione avviata dal 1992, si è avuta una diminuzione della dotazione media di posti letto e un maggior ricorso al day-hospital. Nel 2011 la spesa complessiva per il SSN è ammontata a 140 miliardi di euro. Le voci di spesa principali riguardano il personale (33%), i beni e servizi (30%) e la farmaceutica convenzionata (10%).
La spesa sanitaria media pro capite è risultata di 1816 euro, con punte in Molise (2080, in aumento del 13% in tre anni), in Liguria (2024, in aumento del 9,6% in tre anni), Lazio (1974, pressoché stabile nel triennio), oltre che nelle province autonome di Trento e Bolzano e in Valle d’Aosta.
Le risorse destinate al finanziamento del SSN sono ammontate a 106,4 miliardi di euro.
Il disavanzo del SSN, che si protrae da anni, si concentra principalmente in alcune regioni (Piemonte, Liguria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna) e lo stato è intervenuto più volte con sovvenzioni, a fronte di impegni non rispettati a risanare i conti.
Nel 2012 è stata introdotta un’addizionale regionale IRPEF per contribuire alla riduzione del deficit delle regioni in maggiore diffcoltà.
Nella sanità alla fine del 2009 risultavano occupate 690 000 persone (delle quali il 62,8% sono donne).

Statistiche Sociali - Istruzione
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Analfabeti1,1%2010
Aspettativa di vita scolastica16,2anni2009
Statistiche Sociali - Tasso di scolarità
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Insegnanti 1° livello314 125unità2008
Insegnanti 2° livello532 877unità2008
Statistiche Sociali - Protezione sociale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Spesa dello Stato per la protezione soc.29,8% PIL2009
Spesa dello Stato per la protezione sociale39,3% delle spese totali2009
Statistiche Sociali - Sanità
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Medici3,7ogni 1000 ab.2009
Posti letto osp.3,5ogni 1000 ab.2010
Statistiche Sociali - Malattie
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
AIDS0,3% adulti2009
Aids totale0,4%2001
Scuole dell'infanzia - bambini
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-20001 582 527unità -
2000-20011 576 562unità -
Scuole dell'infanzia - insegnanti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-2000125 745unità -
2000-2001128 972unità -
Scuole dell'infanzia - scuole
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-200025 208unità -
2000-200125 044unità -
Scuole dell'infanzia - sezioni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-200068 168unità -
2000-200168 110unità -
Scuole primarie - alunni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-20002 821 085unità -
2000-20012 810 337unità -
Scuole primarie - classi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-2000154 783unità -
2000-2001153 520unità -
Scuole primarie - insegnanti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-2000283 152unità -
2000-2001287 344unità -
Scuole primarie - scuole
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-200019 068unità -
2000-200118 854unità -
Scuole secondarie di 1° grado - alunni
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-20001 773 754unità -
2000-20011 777 027unità -
Scuole secondarie di 1° grado - classi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-200085 684unità -
2000-200185 330unità -
Scuole secondarie di 1° grado - insegnanti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-2000206 649unità -
2000-2001209 971unità -
Scuole secondarie di 1° grado - scuole
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-20008 470unità -
2000-20017 915unità -
Scuole secondarie di 2° grado - classi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-2000120 638unità -
2000-2001121 854unità -
Scuole secondarie di 2° grado - insegnanti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-2000296 664unità -
2000-2001307 279unità -
Scuole secondarie di 2° grado - scuole
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-20007 166unità -
2000-20016 624unità -
Scuole secondarie di 2° grado - studenti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1999-20002 535 755unità -
2000-20012 570 509unità -
Istruzione universitaria - diplomi
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
diplomati10 431unità2003-2004
immatricolati8 021unità2003-2004
Istruzione universitaria - facoltà di medicina e chirurgia
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
immatricolati28 626unità2009-2010
iscritti166 361unità2009-2010
Istruzione universitaria - facoltà economiche e sociali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
immatricolati68 941unità2009-2010
iscritti413 644unità2009-2010
Istruzione universitaria - facoltà giuridiche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
immatricolati33 084unità2009-2010
iscritti214 809unità2009-2010
Istruzione universitaria - facoltà letterarie e didattiche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
immatricolati59 733unità2009-2010
iscritti398 449unità2009-2010
Istruzione universitaria - facoltà multidisciplinari
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
immatricolati5 830unità2009-2010
iscritti34 103unità2009-2010
Istruzione universitaria - facoltà scientifiche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
immatricolati51 209unità2009-2010
iscritti269 297unità2009-2010
Istruzione universitaria - facoltà tecniche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
immatricolati47 422unità2009-2010
iscritti302 754unità2009-2010
Istruzione universitaria - Totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
immatricolati394 845unità2009-2010
iscritti1 799 417unità2009-2010
Musei
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Musei424unità2011
Visitatori musei40 134 446unità2011
Ricerca
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Spesa per la ricerca1,3% PIL2010
Spese per la ricerca scientifica - amministrazioni pubbliche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
n° ricercatori16 670unità2009
n° tecnici e altro personale16 870unità2009
Spese per la ricerca scientifica - imprese
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
n° ricercatori38 143unità2009
n° tecnici e altro personale71 625unità2009
Spese per la ricerca scientifica - istituzioni private nonprofit
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
n° ricercatori3 946unità2009
n° tecnici e altro personale4 081unità2009
Spese per la ricerca scientifica - Totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
n° ricercatori101 825unità2009
n° tecnici e altro personale124 460unità2009
Spese per la ricerca scientifica - università
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
n° ricercatori43 067unità2009
n° tecnici e altro personale31 882unità2009
Spese per spettacoli (biglietti e abbonamenti) - Cinema
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1991657 890ml lire -
1992663 084ml lire -
Spese per spettacoli (biglietti e abbonamenti) - Sport
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1991731 613ml lire -
1992720 793ml lire -
Spese per spettacoli (biglietti e abbonamenti) - Teatro
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1991514 774ml lire -
1992569 020ml lire -
Spese per spettacoli (biglietti e abbonamenti) - Totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19913 858 896ml lire -
19924 057 661ml lire -
Spese per spettacoli (biglietti e abbonamenti) - Varie
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19911 954 619ml lire -
19922 104 764ml lire -
Materiale delle biblioteche pubbliche - Opere consultate
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19922 849 164unità -
19932 963 070unità -
Materiale delle biblioteche pubbliche - Personale impiegato
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19923 342unità -
19933 314unità -
Materiale delle biblioteche pubbliche - Volumi manoscritti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1992161 707unità -
1993162 504unità -
Materiale delle biblioteche pubbliche - Volumi stampati
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199220 298 122unità -
199320 485 525unità -
Produzione libraria (opere pubblicate) - di cui scolastiche
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19925 025unità -
19935 245unità -
Produzione libraria (opere pubblicate) - Prime edizioni e successive
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199229 351unità -
199330 110unità -
Produzione libraria (opere pubblicate) - Ristampe
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199212 656unità -
199313 647unità -
Produzione libraria (opere pubblicate) - Tiratura
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1992223 656unità x 1000 -
1993251 066unità x 1000 -
Produzione libraria (opere pubblicate) - Totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199242 007unità -
199343 757unità -
Emissioni di inquinanti - Anidride carbonica
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1990434 6881000 t -
1991433 8311000 t -
Emissioni di inquinanti - Benzene
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
199046,91000 t -
199143,61000 t -
Emissioni di inquinanti - COV
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19901 9391000 t -
19912 0051000 t -
Emissioni di inquinanti - Ossidi di azoto
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19902 0031000 t -
19912 0601000 t -
Emissioni di inquinanti - Ossidi di zolfo
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
19901 7951000 t -
19911 6781000 t -
Emissioni di inquinanti - Particolato PM10
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
1990231,81000 t -
1991232,91000 t -
Produzione di rifiuti urbani e raccolta differenziata - Raccolta differenziata
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte50,7%2010
Valle d'Aosta40,1%2010
Produzione di rifiuti urbani e raccolta differenziata - Raccolta differenziata per abitante
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte256kg/ab. anno2010
Valle d'Aosta249,9kg/ab. anno2010
Produzione di rifiuti urbani e raccolta differenziata - Rifiuti urbani - produzione per abitante
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte505kg/ab. anno2010
Valle d'Aosta623kg/ab. anno2010
Produzione di rifiuti urbani e raccolta differenziata - Rifiuti urbani - produzione totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte2 2511000 t2010
Valle d'Aosta801000 t2010
Istituti di cura - Istituti
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte91unità2007
Valle d'Aosta1unità2007
Istituti di cura - Medici
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte9 305unità2007
Valle d'Aosta253unità2007
Istituti di cura - Personale ausiliario
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte21 684unità2007
Valle d'Aosta556unità2007
Istituti di cura - Posti letto
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Piemonte17 705unità2007
Valle d'Aosta415unità2007
Pensioni - Pensioni assistenziali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Importo annuo complessivo20 512ml euro2010
Importo medio4 812euro2010
Pensioni - Pensioni indennitarie
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Importo annuo complessivo4 388ml euro2010
Importo medio5 014euro2010
Pensioni - Pensioni Ivs (invalidità, vecchiaia, superstiti)
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Importo annuo complessivo233 551ml euro2010
Importo medio12 543euro2010
Pensioni - Totale
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Importo annuo complessivo258 451ml euro2010
Importo medio11 053euro2010
Altri Indicatori Sociali
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
Accesso ai servizi sanitari100%2010
Accesso all'acqua potabile100%2010
Consumi delle Famiglie
DESCRIZIONEVALOREUNITÀ MISURAANNO
abbigliamento, calzature5,4%2011
abitazione, energia, acqua39,2%2011
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